
Meloni:«I pifferai magici del governo hanno fallito. Vogliono raccontare storie? Facciano pure»
«Se i media mainstream, il governo, il Pd ci tengono tanto a raccontare la storia di un Berlusconi vincente e di Salvini e Meloni all’angolo, facciano pure. Peccato che la realtà sia un’altra. Volevano spaccarci, non ci sono riusciti. Questa è la verità». Lo dice Giorgia Meloni, in un’intervista al Corriere della Sera, dopo il voto del centrodestra sullo scostamento di bilancio. «La maggioranza fa ancora ponti d’oro a un pezzo di opposizione, ma i pifferai magici finora hanno fallito», accusa la leader di Fdi. «Continuo a credere che se Berlusconi avesse voluto passare a sinistra lo avrebbe già fatto».
Meloni e la confederazione con partiti distinti
Sulle prospettive dell’alleanza, c’è in ballo la proposta di Salvini, sulla federazione. «Io sono stata la prima a dire che serviva un maggior coordinamento fra noi. Lo chiedo da tempo. Ma se si parla di gruppo unico, serve un partito unico. O non ha senso. Io sono per una confederazione, che preveda partiti distinti con le loro identità», incalza la Meloni. «Ma un patto di consultazione permanente per coordinare il più possibile le scelte. In questo caso, ci sto», ribadisce.
«In Salvini non vedo la malizia»
Per la leader di Fratelli d’Italia, l’operazione di Salvini non mira all’egemonia sul centrodestra. «Non ci vedo questa malizia. Però certo oggi i gruppi parlamentari non rispettano nei numeri i reali pesi dei partiti della coalizione. E in un dibattito su cosa fare anche questo conta». Un passaggio anche per la candidatura a sindaco di Roma. «Quello che conta non sono i botta e risposta, ma vincere», spiega Giorgia Meloni. «Nelle città, tutte importanti, serve gente che sappia sia vincere che governare. Bertolaso è una delle figure possibili, ma ne stanno emergendo altre che sono molto convincenti».
Meloni, il M5S e la Philip Morris
Poi su fb affronta il caso M5S. «Dalla Philip Morris più di 2 milioni di euro di “consulenze” alla Casaleggio associati, casa madre del M5S. E poi», scrive Giorgia Meloni, «casualmente i grillini al governo tagliano radicalmente le tasse sulle sigarette elettroniche (prodotte in gran parte dalla Philip Morris). Tutto normale? Beh, se Casaleggio junior e i suoi collaboratori sono esperti di chiara fama nel campo del tabacco e della tecnologia connessa alla combustione, tanto da poter ottenere parcelle da così elevate, allora non c’è nulla di male».