Minzolini parla dei “badanti” di Conte. E rivela: «Casalino? Dicono che il premier lo chiami Roccobello»

20 Nov 2020 11:41 - di Redazione
Minzolini

Quanti tifosi per il fallimento del dialogo. Questo il titolo del retroscena firmato da Augusto Minzolini su Il Giornale, un pezzo sull’apertura di Silvio Berlusconi al governo. Come riporta Liberoquotidiano.it in questo retroscena, Minzolini parla di un particolare curioso, un dettaglio che forse metterà un poco in imbarazzo il premier. Scrive Libero, parlando di Travaglio, Minzolini definisce il giornalista «badante di Giuseppe Conte». Anzi, «uno dei due badanti». Perché l’altro sarebbe Rocco Casalino. E si legge ancora nell’articolo di Libero, «la curiosità sta nel soprannome con cui, secondo Minzolini, il premier chiamerebbe il suo portavoce: “Roccobello, così dicono lo chiami il premier, Casalino”, scrive il retroscenista».

Minzolini: «Il premier snobba l’unità nazionale»

Due giorni fa Minzolini in un altro articolo sempre sul Giornale dal titolo Il premier snobba l’unità nazionale, aveva parlato della “sortita di Davide Sassoli”. «È della serie “contrordine compagni”: dopo aver teorizzato l’esatto contrario per mesi, il presidente del Parlamento europeo, ha proposto di mandare in soffitta il Mes e teorizzato la cancellazione del debito contratto dagli Stati per il Covid». E poi ancora: «Se ciò fosse possibile, mesi di polemiche sarebbero state una perdita di tempo e uno non dovrebbe preoccuparsi più di tanto se il Recovery fund arrivasse solo nel 2022. Poi, però, qualcuno, ha cominciato a nutrire seri dubbi. “Non esiste ha spiegato uno sbalordito Piero Fassino , è un’uscita improvvida, specie ora che chiediamo soldi e i Paesi frugali ci guardano storto”. La bocciatura del forzista Renato Brunetta, in tono accademico, è ancora più plateale».

Conte e la creazione dell’Istituto  italiano di cybersicurezza

Minzolini poi scrive: «C’è chi si domanda con quale faccia tosta Giuseppe Conte abbia potuto inserire nella legge di bilancio la creazione dell’Istituto italiano di cybersicurezza, nei fatti una nuova branca della nostra intelligence. Qualcuno addirittura azzarda che abbia in mente di affidarla a una vecchia volpe dei nostri servizi come Marco Mancini. A parte il nome, il progetto che per qualcuno potenzialmente potrebbe modificare gli equilibri di Potere del Paese, ha fatto insorgere il Copasir e tre quarti della maggioranza».

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