Morra isolato dopo le gravi frasi su Santelli. Anche M5S lo scarica: prendiamo le distanze, inqualificabile
Il giacobino grillino Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia è oramai isolato dopo le sue gravi frasi pronunciate ieri contro la defunta presidente della Regione Calabria Jole Santelli morta di cancro nei mesi scorsi. E persino l’M5S lo scarica trovando ributtanti le parole che Morra ha scagliato contro la Santelli.
“Le affermazioni del senatore Nicola Morra sulla presidente Santelli, i cittadini calabresi e i malati oncologici non rispecchiano il pensiero del Movimento 5 Stelle, che ne prende le distanze – recita una nota dell’M5S non poco sofferta e giunta parecchie ore dopo le orripilanti parole di Morra. – I cittadini chiamati al voto e ad esprimere la loro preferenza lo fanno sulla base della loro libera e insindacabile opinione”.
Ma, poi, i Cinque Stelle, provano a ribaltare la questione: “E proprio in virtù di questa libertà dovrebbero essere i partiti del Centro destra a chiedere scusa ai cittadini calabresi per aver candidato e fatto eleggere personaggi come Tallini, oggi agli arresti”.
Un tentativo infantile che finisce per aggravare ancor di più la posizione di Morra.
Intervistato da Radio Capital, dopo l’arresto per tangenti dell’azzurro Tallini, l’esponente Cinque Stelle proiettato sul prestigioso scranno istituzionale di presidente Antimafia aveva dapprima attaccato Tallini “il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita”, aveva attaccato i calabresi.
Poi, non contento, aveva attaccato a testa bassa anche Jole Santelli, uccisa dal cancro: “Sarò politicamente scorretto. Ma era noto a tutti che la Presidente della Calabria Jole Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli. Politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia. Ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”.
Parole gravissime e deliranti subito censurate in maniera nettissima da tutte le parti politiche. Perfino da alcuni parlamentari Cinque Stelle.
“Ritengo assolutamente inappropriate le considerazioni del Presidente Morra. È necessario che provveda subito a rettificare quelle parole, che suonano come un insulto ad un intero popolo”, si scandalizza persino la sua compagna di partito Dalila Nesci, eletta proprio in Calabria.
“Morra, dovrebbe chiedere scusa per quanto affermato. Quanto detto è inaccettabile. Lo conosco e credo che, quelle pronunciate ieri, siano parole molto lontane dal suo modo di pensare. E’ errato unire logiche politiche a temi molto delicati come quelli della malattia oncologica“, prende le distanze Davide Crippa, capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera.
“Da figlio di una persona deceduta a 56 anni per cancro, ho una sensibilità diversa nel parlare di malati oncologici”, censura Morra anche il deputato calabrese Cinque Stelle, Giuseppe D’Ippolito. Che ricorda: “Tallini l’ho combattuto nel marzo 2018, vincendolo, da allora, e ancor prima, l’ho sempre combattuto insieme a decine di migliaia di calabresi che ci hanno dato fiducia. Non credo che abbiamo fatto nulla per meritarcelo, almeno noi”.
A metà giornata, quando è oramai travolto dalle reazioni sdegnate di tutto il parlamento, da Fdi a Pd, da Italia Viva a Forza Italia, dalla Lega ai Cinque Stelle, Morra tenta di metterci una pezza a colori.
“Da parte mia – piagnucola Morra – c’è sempre stato il massimo rispetto per chi vive la condizione della malattia, qualunque essa sia. Chi mi conosce, anche per vicende personali, sa quanto sia vero quanto sto dicendo. Ho semplicemente ricordato, all’interno di una intervista che aveva come proprio argomento specifico la questione “arresti di Domenico Tallini”, come l’elettorato debba essere pienamente responsabile delle scelte che effettua e perché questo avvenga c’è necessità di essere informato su tutto”.
“Chiedo scusa alle persone, anche, che si sono sentite tradite, colpite, da parole che son state volutamente prese un pochino di qua, un pochino di là, messe insieme, facendo un lavoro sporco di ricucitura – Morra cerca di gettare la palla in campo avverso – per far intendere ciò che il sottoscritto non ha mai pensato. Anche perché: il sottoscritto si batte per una sanità pubblica, universale e gratuita che intervenga a favore soprattutto di chi è più debole. Questo lo dico non da oggi ma da sempre, e chi è più debole è il malato”.
“Sia chiaro – puntualizza l’esponente M5S – io rifiuto qualunque accusa di insensibilità e rinvio tutti coloro che vogliono farsi un’idea all’ascolto esatto dell’intervista delle parole che ho concesso a Radio Capital e tutto poi sarà liberamente interpretabile, la stessa cosa letta attraverso parole scelte fra quelle dette può assumere un’interpretazione, un tono ed un significato ben diverso rispetto a quello che originariamente avevano. Mi dispiace che una parte politica voglia fare strumentalizzazione quando al contrario noi dovremmo combattere le truffe a danno della Sanità, e per esempio della sanità calabrese. Ed è questo il motivo per cui Domenico Tallini è stato ieri arrestato, che sono quelle cause vere che impediscono a tanti malati di essere curati”.
Le dichiarazioni di Nicola Morra sulla malattia di Jole Santelli “sono inqualificabili”, s’indigna Vittoria Baldino, deputata M5S e componente della Commissione Antimafia.
“Pretendere che una persona racconti pubblicamente del proprio stato di salute, che è una questione strettamente privata, non è ammissibile. Quel passaggio se lo poteva risparmiare”.
“Bisogna chiedersi perché i calabresi hanno preferito votare Forza Italia e quei partiti che hanno saccheggiato la sanità, piuttosto che il M5S. Evidentemente l’offerta politica del Movimento alle scorse regionali non è stata considerata né credibile né adeguata – ragiona pragmatica la deputata Cinque Stelle. – Lo sappiamo che i calabresi non meritano questo. E allora – conclude – impegniamoci per proporre un’offerta credibile alle prossime regionali”.
Investito dalle feroci polemiche sui Social e sempre più isolato, Morra geme con un video su Facebook: “Leggo che sono trend topic su Twitter con #Morradimettiti. Allora voglio dire basta alle strumentalizzazioni. Anche gli amici hanno voluto fraintendere
Insomma le dimissioni sembrerebbero proprio ad un passo. Ma, in realtà, da regolamento, parrebbe che non si possano chiedere.
“La Commissione Antimafia è una Commissione bicamerale di inchiesta che ha una natura giuridica diversa dalle altre Commissioni – spiega un senatore di Centrodestra -Mentre per le Commissioni permanenti è previsto il rinnovo delle cariche dell’ufficio di presidenza circa a metà mandato, diversamente invece alle Bicamerali di inchiesta non c’è questo rinnovo delle cariche. Come atto formale non si può, come atto politico si”, conclude il parlamentare.