Paura a bordo, presi 8 magrebini che rubavano sui treni. Terrorizzavano le vittime con coltelli e tubi
Alla fine si è scoperto che erano 8 magrebini che rubavano sui treni del trasporto locale del nord Italia. Una banda di malviventi stranieri che, con la complicità di 2 italiani. E con ben 3 minori arruolati nella gang, agiva secondo modalità ricorrenti. Un modus operandi, il loro, che puntava a terrorizzare. Immobilizzare. Minacciare e depredare i poveri malcapitati che viaggiavano a bordo del vagone di volta in volta preso di mira.
Sgominata banda di magrebini: rubavano sui treni
Di più. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti al lavoro del caso, che hanno appeno reso noto di aver sgominato la banda di stranieri particolarmente “attiva” sui treni della linea Torino-Savona, sembra che la banda di ladri magrebini accerchiasse le giovani vittime e poi, minacciandole con coltelli, tubi metallici e bastoni, le costringevano a cedere denaro, gioielli, qualunque cosa andava bene pur di fare razzia. In una occasione, addirittura, i borseggiatori nordafricani avrebbero perfino sottratto dei capi di abbigliamento acquistati poco prima da una delle loro vittime.
Terrorizzavano le vittime con le minacce
Oggi, dopo una serie di rapine brutali inferte con la paura e l’intimidazione costante, capi banda e complici sono stati individuati e fermati. E in base agli elementi raccolti, gli investigatori ritengono che le dieci persone denunciate, 8 magrebini e due italiani, di cui 3 minori, siano responsabili di diversi colpi, tra rapine e furti, commessi a bordo dei treni regionali del nord. Sei le misure cautelari, allora. Di cui quattro in carcere. E quattro le denunce.
Poi le depredavano di qualunque cosa
Non solo. Le successive perquisizioni domiciliari, eseguite nelle residenze degli indagati, hanno consentito di acquisire importati prove, tra le quali l’abbigliamento indossato durante gli eventi, ed una pistola giocattolo priva di tappo rosso. Al vaglio degli investigatori, altre rapine sulla stessa tratta ferroviaria, sempre ai danni di giovani ragazzi, compiute l’estate scorsa. Stessa modalità, stesso terrore. Stessa firma allora?