Rampelli: “Il governo trasforma in poltronificio anche il Recovery Fund. E gli italiani pagano”
I progetti non ci sono, il “poltronificio”, invece, s’è già messo in moto. È il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, a far notare che sui soldi del Recovery Fund, allo stato attuale, c’è una sola certezza: gli italiani pagheranno l’ennesima fitta rete di consulenti ed esperti voluta da Conte & co per fare quello che dovrebbe fare il governo.
Recovery Fund: i progetti non ci sono, il poltronificio sì
“Ancora non abbiamo ben capito come saranno utilizzati i fondi del Recovery Fund, progetti spesso fumosi che nessuno fin qui conosce, ma già sappiamo che pagheremo nomine e consulenze della mega cabina di regia annunciata dal premier”, sottolinea Rampelli. “Dopo la commissione Colao; 15 task force; oltre mille tecnici impiegati dall’inizio dell’emergenza, Conte – prosegue il vice presidente della Camera – sarebbe pronto ad ingaggiare altri 6 manager e 300 nuovi esperti”.
Rampelli: “Governo chiaramente inadeguato”
Per l’esponente di FdI, dunque, non ci sono dubbi sul fatto che ci si trovi di fronte a “un nuovo ‘poltronificio’. Che serve solo a nascondere l’inadeguatezza dei suoi ministri”. “A parte il fatto che si potrebbe utilizzare, adeguandola, la struttura già pagata per Colao, non si capisce perché dovremmo sborsare altri quattrini per eseguire un lavoro che è totalmente nelle competenze di ministri e sottosegretari”. “Il presidente del Consiglio di fatto subappalta 209 miliardi di fondi Ue a una sovrastruttura, ammettendo – conclude Rampelli – di non essere all’altezza del suo ruolo”.