Salvini: «Il governo è indegno, ha toccato il fondo. I suoi tecnici non ne hanno azzeccata una»

5 Nov 2020 8:14 - di Franco Bianchini
Salvini

«Un governo che si muove in questo modo è indegno. Hanno toccato il punto più basso degli ultimi nove mesi. Non si può accettare un presidente del Consiglio che va a parlare in tv alle 20 decidendo della vita e della morte delle persone e delle aziende». E lo fa «senza rendere conto a nessuno, con dati vecchi di dieci giorni». Matteo Salvini lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera. Precisa che «sono numeri che risalgono al 24 ottobre. Intanto in alcune regioni la situazione è migliorata, anche grazie ad alcune scelte ad hoc degli amministratori locali. E in altre peggiorata. A me pare che stiano giocando a tombola».

Salvini: «Governo totalmente incapace»

«Sono in totale confusione», afferma il leader della Lega. «Non ci vedo malafede, piuttosto incapacità. Una parte del governo vuole chiudere tutto, un’altra non vuole bloccare niente. Un’altra ancora è per un po’ e un po’. Ha vinto la confusione. Quando prendi decisioni pasticciate fai solo danni. Viene fuori la scemenza che tutti avete visto. Conte mi è parso confuso, incerto. Qui non ha vinto nessuno ma ha perso il Paese. Si spacca l’Italia e non si risolve né si allevia l’emergenza sanitaria».

La questione dei dati

«Prendiamo la Campania», prosegue Salvini. «Sento appelli drammatici di medici e scienziati e vedo che è stata inserita nella zona gialla. Mi fido di tutti ma non di quello che arriva dal governo. Chi gestisce quei dati? E poi perché non sono stati coinvolti i governatori? Hanno fatto un sacco di proposte che il governo ha ignorato. A partire da quella di prendere provvedimenti omogenei per tutto il Paese. Il Parlamento deve nominare un Comitato tecnico scientifico di sua fiducia. I consulenti del governo non ne hanno azzeccata una. Facciamo spazio ai Palù, Zangrillo, Bassetti».

Salvini, i sindaci e i governatori

I governatori e gli amministratori hanno poteri limitati, secondo Salvini. «I governatori, i sindaci e anche il sindaco di Milano Beppe Sala, da cui sono lontanissimo, ripetono che sono pronti ad assumersi tutte le responsabilità. Purché vengano forniti loro poteri, uomini e soldi. I sindaci dispongono solo dei vigili. Ho passato la giornata parlando con governatori, sindaci, commercianti, artigiani, imprenditori. Dobbiamo reagire. Alcuni sindaci hanno dato mandato ai loro uffici di procedere. Ma ciò detto, questi prendono un decreto ogni tre giorni. Quando si discuterà il ricorso, non ci sarà più il decreto. Non si riesce a stargli dietro».

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