Scanzi da ridere: accusa Meloni di negazionismo, lui che insultava chi aveva paura del Covid (video)
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Sei mesi fa, come dimostra un ridicolo video che purtroppo per il diretto interessato gira ancora alla grande sul web, Andrea Scanzi in versione Fonzie, sulla moto, nelle campagna di qualche bosco a lui caro, negava l’esistenza del coronavirus, insultava chi lanciava l’allarme, sfotteva perfino chi aveva la febbre. Incassando, purtroppo, migliaia di “like” che ancora oggi dovrebbe portarsi sulla coscienza, lui, influencer che si vanta di avere centinaia di migliaia di seguaci.
Poi chiese scusa, troppo tardi, ma solo per lanciare un suo libro sui “cazzari del virus”, non autobiografico, ovviamente. Oggi, sul “Fatto“, Andrea Scanzi attacca Giorgia Meloni accusandola di essere stata negazionista. Ci sarebbe da ridere, e in effetti, è giusto farlo, leggendo l’articolo.
Scanzi e la Meloni “negazionista”
“La scorsa settimana, alla Camera, Donna Giorgia Meloni ha detto che i veri negazionisti sono quelli al governo. Per dare ancora più forza a tale granitico assioma, ha pure citato la nota filosofa Angela da Mondello, quella diventata famosa (?) per aver detto d’estate dalla D’Urso che ‘non ce né Coviddì’. Ascoltiamo Donna Giorgia: “(Gli) Unici negazionisti (li ho) visti al governo…”, scrive Scanzi, ex negazionista, che attacca l’opposizione.
“Donna Giorgia qui si è superata. Lei che accusa il governo di negazionismo è come Salvini che accusa Conte di aver sottovalutato la seconda ondata (ah no, questo è accaduto davvero). È per caso la stessa Donna Giorgia che (con Salvini e Tajani) organizzò il 2 giugno un mega assembramento col Paese intero appena uscito dal lockdown? È la stessa alleata col no mask a giorni alterni Salvini? Cosa diceva Donna Giorgia d’estate?”.
E giù una serie di improperi sui “deliri” di Giorgia, sulle “miserie” delle sue dichiarazioni, con la difesa, in ginocchio da te, dell’amico Zingaretti, che Scanzi assolve perché, come lui, il negazionista lo fece a febbraio e non a luglio…
Ma non è stato più pericoloso e devastante negare a febbraio, come fecero lui e il segretario del Pd, che non chiedere la fine del lockdown a luglio, come fede la Meloni? Domanda troppo impegnativa per il “cazzaro” dei negazionisti altrui...