Scuola, i giovani di destra alla Azzolina: «Invece di scrivere le letterine agli studenti, vattene»
Il ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, invia una lettera agli studenti italiani, in occasione del 17 Novembre, Giornata Internazionale del Diritto allo Studio. Una lettera piena di retorica in cui la ministra più odiata d’Italia prova a scaricare su altri le responsabilità del caos che ha investito la scuola italiana.
La risposta di Gioventù Nazionale alla Azzolina
E’ arrivata immediatamente la lettera di risposta di Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Il 10 Ottobre scorso Gioventù Nazionale e Azione Studentesca hanno manifestato davanti il ministero della pubblica istruzione, chiedendo le dimissioni dell’Azzolina. Richiesta di dimissioni che questa volta vengono formalizzate nero su bianco.
La scuola come “maestra di vita” non può essere a distanza
“Una scuola efficiente permette alle nuove generazioni di essere pronte alle sfide che ci attendono, culturalmente , professionalmente e nel corso della nostra esistenza. La scuola è soprattutto “maestra” di vita; la sperimentazione di se stessi all’interno di una comunità, favorisce la socializzazione e permette di crescere sul piano personale ed umano, prima ancora che intellettuale e culturale. Ecco, tutti questi processi, che sono parte fondamentale dell’educazione e dello sviluppo sano di tutti noi, non possono avvenire a distanza” si legge nella lettera inviata al Ministro.
Tutti gli errori della Azzolina
Ma sono tanti anche gli errori che secondo la giovane destra italiana, il ministro avrebbe commesso nei mesi cruciali a garantire una riapertura in sicurezza delle scuole italiane. “Il Parlamento ha approvato uno scostamento di bilancio di 80 miliardi. Davvero vuole farci credere che l’unica cosa che Le è venuta in mente sia stata acquistare banchi monoposto a rotelle, arrivati nelle nostre classi in ritardo, spesso a scuole già chiuse, dopo neanche un mese dalla riapertura?
Davvero crede che non sarebbe stato più utile allargare gli spazi, dotarsi di strutture pubbliche inutilizzate o di tensostrutture per gestire al meglio i flussi in entrata ed uscita di studenti, insegnanti e personale scolastico?
Dai banchi a rotelle ai trasporti scolastici, fino ai test rapidi e agli strumenti tecnologici
“Fossi stato il Ministro della Pubblica Istruzione” continua la lettera di Roscani, “nel momento più difficile della nostra storia degli ultimi decenni, mi sarei finanche incatenato ai tavoli del Governo! Avrei lottato per costringerlo ad ampliare su scala nazionale il trasporto scolastico, utilizzando tutto quello che si poteva mettere a disposizione dal pubblico come nel privato. Non sarei mai uscito dalle stanze del Governo senza un piano di efficientamento tecnologico di ogni scuola italiana e senza prima essere sicuro di avere a disposizione gli strumenti ed il personale necessari per effettuare uno screening settimanale con test rapidi antigenici per tutti gli studenti, gli inseganti e il personale scolastico. D’altronde, ricordo che Lei fino a qualche settimana fa confondeva un test sierologico con un tampone antigenico e quindi non potevamo aspettarci molto da questo punto di vista”
Inadeguato il ministro Azzolina
“Voglio sforzarmi di credere alle sue buone intenzioni, così come credo, senza offesa, nella sua assoluta inadeguatezza a svolgere questo ruolo. In questa fase, Lei è il ministro più importante di tutti, quello che ha la responsabilità di evitare che i problemi contingenti dell’emergenza sanitaria non diventino una pietra tombale sul futuro di intere generazioni”.
Confonde la “fantasia” con l’idiozia e questo pesa sui più giovani.
“La scuola ha certamente bisogno oggi di soluzioni “fantasiose”, perché nessuno poteva sapere a cosa stessimo andando incontro, non eravamo preparati; ma Lei ha confuso la fantasia con l’idiozia e questo pesa sulle spalle dei più giovani. Non possiamo permetterlo. Non abbiamo più tempo”
Un regalo agli studenti italiani: le dimissioni della Azzolina
Nel finale della lettera arriva la richiesta di dimissioni del ministro: “Un regalo può farlo agli studenti e alle studentesse d’Italia: rassegnare nella Giornata Internazionale del diritto al studio le sue dimissioni da Ministro della Pubblica Istruzione. Se davvero crede nella politica che mette al centro il bene dei cittadini, come scrive nella lettera, si dimetta e lasci che la mia generazione possa continuare a credere possibile una Politica in cui chi sbaglia si mette da parte, rinuncia a qualcosa per se stesso, per amore dell’Italia”.
Chissà se il ministro Azzolina riconoscerà, prima o poi, le sue responsabilità, rassegnando le dimissioni.