Sos rifiuti, Rampelli: “Si passi alle mascherine lavabili. Impossibile smaltirne 130 milioni al giorno”

5 Nov 2020 17:34 - di Redazione

Si passi all’utilizzo di mascherine lavabili. Soltanto per le esigenze della scuola, vengono distribuite 130milioni di mascherine monouso al giorno. Per un totale di 12 miliardi all’anno. Una montagna di mascherine inquinanti. E in milioni di casi infette, che non si sa ancora come smaltire”. L’allarme viene da Fabio Rampelli, intervenuto in aula sulla relazione emergenza rifiuti connessa al covid.

Rampelli: “Si passi alle mascherine lavabili”

L’esponente di Fratelli d’Italia ha anche fatto notare che la Cina, dove è nato il covid, detiene il 92 per cento della produzione mondiale di dispositivi di protezione individuale. “È necessario che il governo s’impegni a promuovere i dispositivi lavabili. E recuperabili”, spiega il vicepresidente della Camera. “Per entrare in sintonia con quelle colonne d’Ercole che abbiamo impiegato decenni a mettere a patrimonio comune. Non considerare più nulla come scarto inutile, come ‘monnezza’. Ma ridurre i rifiuti, recuperarli, riusarli, riciclarli. Trattarli insomma come nuove materie prime”.

“Il governo è nel panico totale”

Se si esce dal terreno dei rifiuti le cose non vanno meglio. “E’ di solare evidenza il panico che sovraintende alle attività di governo. Infierire sarebbe banale”, dice Rampelli. “Il disordine regna sovrano. Due dpcm nel giro di pochi giorni lo dimostrano plasticamente. L’ultimo, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, quindi in vigore, riporta la lista policroma delle Regioni. Arrivata in tarda serata. Poi l’annuncio della proroga dell’entrata in vigore. Cosa più unica che rara bella storia di una democrazia“.

Senza lucidità l’emergenza si autoalimenta

L’esponente di Fratelli d’Italia attacca ad alzo zero l’esecutivo. “Il governo nella proliferazione di atti, decreti legge, calde raccomandazioni prive di cogenza normativa, getta gli italiani nel panico. Aggiungendo al virus la sindrome psicologica dell’ansia permanente. Se il presidente del Consiglio agisce nel panico, i governatori delle Regioni e i sindaci sono costretti a reiterare il panico sui loro territori. Così come le testate giornalistiche sono costrette a parlare solo di Covid. Una catena senza fine che ci può trascinare nel baratro“.

“Se il governo non è autorevole, si dimetta”

La conclusione è evidente. “”Se non si ha lucidità l’emergenza si autoalimenta. E la suggestione prende il sopravvento sulla razionalità. Ogni decisione diventa attrazione per nuove infinite discussioni tra Stato, comitati scientifici, task force, governo, Parlamento, governatori, sindaci, epidemiologi, giornalisti in una morsa mortale. Se il governo non ha l’autorevolezza per guidare l’Italia fuori da questa crisi si dimetta subito”.

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