Zaia, il virus corre e lui accelera sui test: “Tamponi pure dai veterinari. Li fanno su altri mammiferi”
Covid, dal governatore Luca Zaia arriva l’ultima proposta: tamponi rapidi anche dai veterinari. Il virus corre veloce, e il numero uno della Regione Veneto non vuole fermare la macchina del tracciamento. Né, tanto meno, ingolfarla. Così suggerisce un altro modo per oliare l’ingranaggio dei tracciamenti e velocizzare i controlli: fare i tamponi rapidi anche dai veterinari. Insomma, Zaia ne pensa una più del diavolo. Il governatore del Veneto, decisamente sempre sul pezzo in piena emergenza Covid, propone l’ultimo rimedio da lui individuato per accelerare e intensificare al corsa al tracciamento. E così, facendo il rituale punto sulla situazione, annuncia: «Tamponi anche dai veterinari. Ho dato mandato alla dottoressa Francesca Russo, della direzione prevenzione della Regione Veneto, di convocare i rappresentanti dei 2.450 veterinari del Veneto per chiedere la loro disponibilità a fare i tamponi. Anche i veterinari infatti – argomenta Zaia – conoscono bene l’anatomia. E i tamponi li fanno già, anche se su altri mammiferi»…
Zaia annuncia: tamponi rapidi anche dai veterinari
Non si può rallentare la “macchina” dei tamponi
L’importanza del concetto di “fascia”
«La mia preoccupazione non è il colore della fascia, ma soprattutto che la fascia verde venga recepita come “semaforo verde”», sottolinea il governatore del Veneto commentando il nuovo Dpcm. «Sappiamo – sottolinea infatti – che se sgarriamo, passiamo di fascia. Se verde permette il mantenimento dello status quo, passando all’arancione ci sono chiusure importanti. Fino ad arrivare, sempre più in crescendo, al lockdown. Dipende tutto da noi, da tutti i cittadini».
La pressione sugli ospedali
«Anche questa mattina abbiamo avuto più videoconferenze con i direttori delle Asl. E abbiamo constatato che c’è una pressione sugli ospedali – rileva Zaia –. Come numero di pazienti ricoverati per Covid siamo arrivati a quasi tre grandi ospedali occupati dagli infetti, con 70 persone al giorno in più. Un numero che vale un reparto ospedaliero. Così andiamo gradualmente a ridurre le attività normali nei Covid center, salvaguardando i punti nascita e i malati oncologici e psichiatrici».
«Oggi in Veneto tutti i pazienti hanno un letto»
«L’importante è che oggi in Veneto i pazienti hanno tutti un letto. Magari potrà esserci qualche ritardo nella presa in carico dei reparti, ma garantiamo a tutti le cure, “colonizzando” gradualmente gli ospedali Covid», ha spiegato Zaia. Il quale poi, in chiusura, ha ribadito come «il modello matematico continua a dirci che il picco sarà a metà novembre. Quindi, come si dice in Veneto: “Duri ai banchi e andiamo avanti», ha concluso energicamente.