Calenda ridicolizza Di Maio: «La Farnesina gli fa da babysitter. Lui è felice e fa meno danni»
«Luigi Di Maio è una strana combinazione tra un politico democristiano, poteva stare nell’Udeur diciamo, e la assoluta assenza di qualunque contenuto». Carlo Calenda in un’intervista all’Adnkronos giudica così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Calenda affossa Di Maio
E poi è ancora più duro: «Credo che il ministero degli Esteri in qualche modo lo aiuti, perché lui se ne può andare in giro, magari sbaglia qualche nome di Stato o presidente del consiglio, però sta lì, la struttura della Farnesina è molto seria, lo prepara, lo porta in giro, lo “babysittera”… Lui è felice, va in giro con l’aereo di Stato, stringe le mani e comunque fa meno danni di prima al ministero dello sviluppo economico e del lavoro». E poi rispondendo alla domanda sul voto da dare al premier per questo 2020 attacca: «Ho proprio un’avversione per Giuseppe Conte, ho un’avversione per i trasformisti e per le persone che usano la retorica al posto della serietà. Quindi, per me è non classificato».
Calenda sul Recovery Fond e su Zingaretti
Il governo Conte è in grado di gestire i fondi del Recovery? «Assolutamente no. Non vedo il governo Conte in grado di farlo ma neanche la classe politica italiana è in grado di fare questo lavoro», ha affermato Calenda.
Che voto a Nicola Zingaretti per il 2020? «Nicola ha fatto bene come amministratore del Lazio, è stato un bravo amministratore regionale in un momento di grave difficolta, quindi gli do 8«. E come segretario del Pd? «Come segretario del Pd non mi posso esprimere, sono fatti degli iscritti del Pd».
Sindaco Roma
«Non sono contrario alle primarie, sono contrario al fatto di rimandare questa cosa sine die», dice Calenda parlando della candidatura a sindaco di Roma e del rapporto con il Pd. Il leader di Azione, convinto che la pandemia non renderà possibile lo svolgimento delle primarie a stretto giro. E si rivolge ai dem: «Vogliamo trovare una strada alternativa? Ci sediamo e cerchiamo di concordare un vicesindaco, un ticket, un programma, facciamo un lavoro di questo tipo, altrimenti a un certo punto sarò costretto a partire perché non posso continuare ad essere un candidato che non può presentare il suo programma perché in attesa di Godot di queste primarie che non arrivano. A fine gennaio parto, chi c’è c’è», rimarca.
Calenda: «Così si salva il Paese»
Calenda auspica dunque un governo Draghi, ma chi lo dovrebbe sostenere? «Io penso a un governo politico, dove ci sono gli amministratori e gli schieramenti che sostengono in Europa la Von der Leyen: un pezzo del M5S meno matto, il Pd, i liberali e Forza Italia perché sono le grandi famiglie politiche europee». E poi ancora: «Io penso è un governo di queste forze… guidato da una grande personalità. Così si salva il Paese».
L’attacco a Renzi
Nell’intervista attacca Renzi. «Renzi? O tu hai chiara l’idea di dove vuoi approdare e allora dici cari signori questo governo non funziona, abbiamo sbagliato, io ho sbagliato e ora ci vuole un governo Draghi o Giovannini con bravi amministratori e sai di poterci arrivare oppure questo tiro e molla nel mezzo della pandemia e del piano vaccinale fa ridere».