Conte balla, Franceschini provoca Renzi: “Al voto senza di loro”. Iv minaccia il ritiro dei ministri

21 Dic 2020 10:52 - di Lucio Meo

Il premier C0nte balla, ma le note di Gingle Bells non c’entrano niente. La musica la suona Matteo Renzi, gli acuti sono di Dario Franceschini, che il giorno dopo le minacce del renziano Guerini, attacca così: “Se si aprisse la crisi , tanto varrebbe andare a votare. Conte contro Salvini e ce la giochiamo. A Renzi non frega niente del Conte 3 o del Draghi 1 e se si aprisse la crisi farebbe ballare tutti”, spiega oggi al “Corriere della Sera” il capo delegazione del Pd al governo. E quindi? L’esito della crisi sarebbe “incerto”, la situazione “potrebbe solo peggiorare” e il sistema finirebbe nel “pantano”, dice Franceschini.

Conte e le minacce di Franceschini a Renzi

Franceschini prefigura quindi una coalizione composta da M5S, Pd, una lista di sinistra “e una lista Conte” ma senza Italia viva, “perché chi ha provocato la crisi poi non potrebbe pensare di stare con noi”. Per il ministro della Cultura, Conte “ha ancora una certa presa sull’opinione pubblica, si presenterebbe come la vittima di un complotto di Palazzo e potrebbe conquistare voti al centro, senza prenderne al Pd e a M5S. Perciò andrebbe sfruttato il suo valore aggiunto, perché potrebbe vincere”. E in caso di sconfitta, in vista della scelta del nuovo capo dello Stato, “numericamente sarebbe una sfida bilanciata con il centrodestra, mi spiego? E poi Conte è nato con la camicia”.

La reazione durissima dei renziani

“Queste reazioni fanno parte del gioco democratico, del resto il Pd è pieno di contraddizioni e di persone che la pensano in modo diverso. Le ricostruzioni che ho letto di Franceschini spero non siano vere, perché compete al Quirinale decidere cosa si fa e cosa no in caso di crisi di governo”. Lo ha detto Luciano Nobili, di Italia viva a ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

“In caso di crisi, il Presidente della Repubblica verificherebbe se esiste un’altra maggioranza in Parlamento e secondo me si troverebbe perché nessuno vorrebbe andare al voto”, ha spiegato il deputato di Iv. “Le ragioni per cui abbiamo fatto nascere questo governo non ci sono più. Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli Conte. O si fa un nuovo patto di governo oppure lasciamo perdere se dobbiamo tirare a campare”, sottolinea Nobili.

L’intervista della ministra Bonetti

«Noi siamo in attesa di una risposta da parte del presidente Conte. Chiediamo che ci sia una svolta ma i tempi non siamo noi a dettarli bensì
l’emergenza che ci chiede risposte concrete sui vaccini, sulla crisi economica, sulla riapertura delle scuole, sui progetti del Recovery plan», dice oggi sul Corriere della Sera la ministra renziana Elena Bonetti, che annuncia la possibilità di dare le dimissioni insieme con la ministra Bellanova. «Quella che abbiamo chiesto non è certo una verifica arzigogolata. Vogliamo che su tutti quei temi ci siano risposte concrete e veloci, che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di tutti e al servizio del Paese». E ‘ipotesi di un ritorno al voto, formulata da Orlando, Franceschini e anche dal ministro Boccia? «Il ministro Boccia parla spesso di cose che non gli competono, è una sua caratteristica. La Costituzione parla chiaro sulla necessità di verificare l’esistenza di una maggioranza in Parlamento. Nessuno può decidere oggi, la guida spetta al presidente della Repubblica. Quanto all’ipotesi del voto, certo, Italia viva sarebbe pronta. Con il coraggio e la libertà che ci ha sempre contraddistinto..”.

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