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Il dipartimento scientifico militare del Celio ha sequenziato il virus di un soggetto positivo alla variante britannica del Sars-Cov-2. Un ceppo che non sarebbe più letale né più resistente ai vaccini, ma capace di diffondersi più rapidamente, Roma, 21 dicembre 2020. In Italia finora l’unico caso riguarda il ‘paziente 1’, una donna di 42 anni – funzionaria dei Servizi segreti – in isolamento a Roma assieme al compagno, un ex ufficiale dell’esercito britannico, che era rientrato dal Regno Unito nei giorni scorsi e atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Sono entrambi positivi e asintomatici. La mutazione riscontrata sul genoma del virus è stata verificata dai medici dell’ospedale militare del Celio però soltanto sulla donna, che ha un’alta carica virale. Ma, dopo l’ordinanza del ministro della Salute che ha anche disposto accertamenti per tutti i passeggeri rientrati dal Regno Unito negli ultimi 14 giorni, ‘sub judice’ in tutta Italia ci sono già almeno altri quindici casi sospetti.   ANSA / Ufficio Stampa Difesa  +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Il dipartimento scientifico militare del Celio ha sequenziato il virus di un soggetto positivo alla variante britannica del Sars-Cov-2. Un ceppo che non sarebbe più letale né più resistente ai vaccini, ma capace di diffondersi più rapidamente, Roma, 21 dicembre 2020. In Italia finora l’unico caso riguarda il ‘paziente 1’, una donna di 42 anni – funzionaria dei Servizi segreti – in isolamento a Roma assieme al compagno, un ex ufficiale dell’esercito britannico, che era rientrato dal Regno Unito nei giorni scorsi e atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Sono entrambi positivi e asintomatici. La mutazione riscontrata sul genoma del virus è stata verificata dai medici dell’ospedale militare del Celio però soltanto sulla donna, che ha un’alta carica virale. Ma, dopo l’ordinanza del ministro della Salute che ha anche disposto accertamenti per tutti i passeggeri rientrati dal Regno Unito negli ultimi 14 giorni, ‘sub judice’ in tutta Italia ci sono già almeno altri quindici casi sospetti. ANSA / Ufficio Stampa Difesa +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Covid, ai vaccini si unisce un’arma nuova: in Gb scoperto un farmaco che immunizza per un anno

Cronaca - di Marta Lima - 25 Dicembre 2020 - AGGIORNATO 26 Dicembre 2020 alle 17:51

Un farmaco per evitare che un soggetto sia contagiato dal coronavirus e sviluppi la malattia. E’ l’obiettivo di una sperimentazione avviata in Gran Bretagna, come riferisce il Guardian. La terapia con anticorpi potrebbe garantire un’immunità di 6-12 mesi contro la malattia e potrebbe essere somministrata come trattamento di emergenza a pazienti ricoverati in ospedale e a ospiti delle case di cura. In questo modo si eviterebbe la nascita di focolai con il coinvolgimento di soggetti fragili. Il farmaco potrebbe essere somministrato anche a persone che vivono in famiglie nelle quali qualcuno ha contratto il virus. Intanto, dalla Gran Bretagna, sono rientrati oggi decine di italiani.

Un’arma in più dalla Gb insieme ai vaccini

La professoressa Catherine Houlihan, virologa presso l’University College London Hospitals NHS Trust (UCLH), sta conducendo lo studio battezzato Storm Chaser. “Se riuscissimo a dimostrare che questo trattamento funziona e può evitare che le persone sono esposte al virus arrivino a sviluppare” la malattia legata al “Covid-19, si aggiungerebbe un ulteriore elemento all’arsenale di armi che viene sviluppato per combattere questo terribile virus”.

Il farmaco, si legge nell’edizione online del quotidiano, è stato sviluppato dall’UCLH e AstraZeneca, la società farmaceutica che, insieme all’Università di Oxford, ha anche creato uno dei vaccini che saranno utilizzati contro il coronavirus.

Il farmaco potrebbe essere disponibile da marzo

L’obiettivo dello studio è dimostrare che il cocktail di anticorpi protegga dal Covid-19 per un periodo compreso tra sei e 12 mesi. I soggetti coinvolti nel trial ricevono due dosi, una dopo l’altra. Se dovesse essere approvato, si legge, il trattamento verrebbe offerto a qualcuno che è stato esposto a Covid negli otto giorni precedenti. Il farmaco potrebbe essere disponibile a partire da marzo o aprile se dovesse arrivare l’ok dell’ente regolatore regolatore nazionale. Lo studio coinvolge l’ULCH, diversi altri ospedali britannici e una rete di 100 siti in tutto il mondo.

“Ad oggi abbiamo somministrato” il farmaco “a 10 soggetti partecipanti – personale, studenti e altre persone – che sono stati esposti al virus a casa, in un ambiente sanitario o in aule studentesche”, ha detto Houlihan.

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di Marta Lima - 25 Dicembre 2020