Covid, altri 887 morti. Clementi: «Necessari gli anticorpi monoclonali. Perché non li abbiamo ancora?»

10 Dic 2020 17:32 - di Fabio Marinangeli
anticorpi monoclonali

Il coronavirus continua a correre. I nuovi dati sono sempre preoccupanti, il numero delle vittime è altissimo. 16.999 i nuovi casi, 887 morti e 171.586 tamponi da ieri.  «Riterrei importante che in Italia fossero disponibili al più presto gli anticorpi monoclonali» contro Covid-19. A invocarne il debutto in suolo tricolore è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente dell’università Vita-Salute.

Gli anticorpi mononucleari «negli Usa già ci sono»

«Perché ancora non li abbiamo? Negli Usa li stanno usando già da 3 settimane e ci serviranno ora come ponte verso la vaccinazione. Ma anche quando il vaccino sarà finalmente arrivato. Non possiamo non avere a disposizione quest’arma che ha una duplice valenza di farmaco e di presidio per la profilassi e che potrebbe aiutarci sia prima che durante» l’opera d’immunizzazione.

L’iniezione scudo

Gli anticorpi monoclonali, sottolinea all’Adnkronos Salute, «serviranno anche quando comincerà la campagna vaccinale contro Covid. A quel punto potranno giovarne i soggetti per i quali non è consigliato fare» l’iniezione scudo. «Stiamo vedendo alcuni problemi con reazioni allergiche, ad esempioK, dalle prime vaccinazioni in Gb «e quindi chi non può farla ma è a rischio per Covid può essere protetto in via profilattica con gli anticorpi monoclonali».

Anticorpi mononucleari, la domanda all’Aifa

Allora, si chiede Clementi, «perché non devono ancora essere disponibili in Italia questi farmaci? È la domanda che ho posto al neo presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, Giorgio Palù, che mi ha assicurato che se ne interesserà».

La situazione nel Lazio

Sono 1.488 i nuovi contagi da Coronavirus nel Lazio secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 68 morti. Nel Lazio sono 90.767 i casi attualmente positivi a Covid-19, di cui 3.036 ricoverati (ieri erano 3.109), 339 in terapia intensiva (rispetto ai 342) e 87.392 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia, i guariti sono in totale 42.344, i decessi 2.802 e il totale dei casi esaminati è pari a 135.913.

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