Da grillini a Verdi: in 4 a Strasburgo mollano il M5S. Anche loro ingoieranno Mes e salva-Stati

9 Dic 2020 14:20 - di Marzio Dalla Casta
grillini

C’è la pubblicità che celebra «il meglio della vita per i soliti quattro gatti». E c’è chi ancora canticchia i «Quattro cani per strada» di Francesco De Gregori. Da oggi, tra i tetra in cerca d’autore, entrano di prepotenza anche i quattro eurodeputati grillini che hanno abbandonato il tetto pentastellato per accasarsi tra i Verdi europei. Ve ne starete chiedendo il motivo dal momento che il salto del fosso è tra gli sport più praticati dagli eletti italiani. Semplice: come spiega il capo dei transfughi Ignazio Corrao, hanno cambiato aria, «per portare avanti temi che all’interno del Movimento non trovano più spazio». A tenere alta con lui la bandiera della purezza originaria, altri sedicenti irriducibili come Eleonora Evi, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato.

Si tratta di Corrao, Evi, Pedicini e D’Amato

Riusciranno i nostri eroi a riscattare l’identità perduta? Lo sforzo c’è. Il timore è che non basti perché fa cortocircuito con la scelta di arruolarsi sotto la bandiera degli ecologisti. È infatti persino scontato che tra i temi a cuore di Corrao e compagni figurino anche salva-Stati e Mes sanitario, due strumenti che stanno ai grillini doc come l’aglio sta al vampiro. Gli stessi – non a caso – che fino a qualche ora fa hanno fatto traballare Giuseppi Conte, costringendolo ad acrobazie parlamentari degne di un funambolo. Resta perciò un mistero come possano sventolarne il vessillo dalla nuova postazione di Strasburgo. I Verdi- si sa – sono favorevolissimi sia all’uno sia all’altro. Soprattutto i Grünen tedeschi, che nel gruppo la fanno un po’ da padroni essendo la delegazione più numerosa.

Grillini sbandati anche a Strasburgo

Da tempo i grillini ci hanno abituato alle loro capriole. Si sono rimangiate più promesse loro che gettoni telefonici una vecchia cabina della Sip. Ma questa mancava: cambiare casacca in nome dell’identità tradita per aderire laddove non si potrà mai riscattarla. Una contraddizione che suona conferma dell’inconsistenza politica dei transfughi. Ma anche del fatto che alle latitudini pentastellate principi e ideali non valgono più niente. Conta solo la lotteria della poltrona, con annesso stipendio. L’hanno vinta e ora non vogliono più mollarla. A Strasburgo come a Roma. Marmaglia, altro che cavalieri senza macchia e senza paura. Per fortuna se ne stanno convincendo anche gli italiani.

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