Dl sicurezza, Meloni zittisce la Boldrini: grazie a lei “in arrivo flotte di migranti battenti bandiera arcobaleno”

2 Dic 2020 18:46 - di Ginevra Sorrentino

Appassionato e circostanziato: oggi nel suo intervento in Aula sul Dl sicurezza, Giorgia Meloni ha zittito la Boldrini. Smontato, pezzo a pezzo, il delirio ideologico che struttura il disegno di legge. E con una sola frase colpito l’ex presidentessa della Camera e il suo emendamento al Dl, sul divieto di rimpatriare chi si dichiara omosessuale all’arrivo sulle nostre coste. Smantellando, con argomentazioni politiche inoppugnabili, l’intero costrutto delle sinistra su immigrazione e accoglienza.

Dl sicurezza, epico intervento di Giorgia Meloni (e frecciatina alla Boldrini)

Dl sicurezza, qualche giornale ha già definito l’intervento in Aula di oggi di Giorgia Meloni «epico». Nell’emiciclo incandescente ferve il dibattito sul nuovo pacchetto di norme sull’immigrazione a cui il centrosinistra gira intorno dall’ora dopo l’approvazione del decreto di Salvini, allora ministro degli Interni. E che il centrodestra ha ribattezzato la “legge pro-invasione”. Già, perché di questo si tratta. O meglio, come lo ha riassunto nel suo intervento appassionato la leader di Fdi, di una «ennesima porcata con la quale questo governo cerca di far guadagnare miliardi di euro agli scafisti riempiendo l’Italia e non solo di immigrati clandestini».

Dl sicurezza, Meloni: «La cronaca degli sbarchi ci racconta un’altra storia»

La temperatura della polemica in Aula è già calda. Ma quanto prende la parola Giorgia Meloni, si fa incandescente. «Voglio fare la mia parte in questo ostruzionismo che il centrodestra sta facendo per completare l’approvazione di questo decreto insicurezza», esordisce entrando subito nel merito l’agguerrita presidente di Fratelli d’Italia. Che poi, a stretto giro, aggiunge riferimenti al recente passato: «La cronaca ha raccontato un’altra storia, e cioè che sui barconi, oltre al virus, correva anche il terrorismo islamico internazionale».

Dl sicurezza, Meloni: e su sbarchi e emergenza Covid…

E dati di più stringente attualità, legati all’emergenza sanitaria e alle forti limitazioni imposte dal governo in contrasto alla diffusione del virus. Regole e sanzioni valide però, rimarca la Meloni, a senso unico: con «gli italiani costretti a non uscire dal proprio comune. Mentre i clandestini possono entrare liberamente nel nostro Paese». E tutto, insiste picchiando duro la numero uno di Fdi, a causa di una «maggioranza di pazzi cinici e irresponsabili. Ma – è il monito finalela storia vi giudicherà».

Giorgia Meloni alla Boldrini: «Come si fa a verificare se qualcuno sia o no omosessuale»?

Un intervento, quello di Giorgia Meloni, nel corso del quale la numero uno di FdI non si sottrae al confronto, anche aspro, con la sinistra. Quella buonista e alfiere dell’accoglienza coatta. E che ha pervicacemente insistito per imporre il proprio marchio demagogico al Dl in discussione, frutto di un innegabile delirio ideologico. E infatti, in un passaggio del suo discorso in Aula, sottolinea: «Poi arriva la collega Boldrini e ci aggiunge degli elementi di grande serietà. Concentrati nel suo «emendamento che dice: che “chi si dichiara omosessuale, non potrà essere rimpatriato”. E vede presidente Fico, io delle domande me le faccio. Intanto vorrei chiedere alla collega Boldrini, punto primo: come si fa a verificare se qualcuno sia o no omosessuale? Perché non fate un emendamento in cui scrivete direttamente: i confini italiani sono aboliti. Chiunque voglia venire in Italia lo può fare, senza nasconderci dietro cose che non c’entrano niente. Presidente Fico, non lo vedo solo io che da domani avremo flotte di barconi battenti bandiera arcobaleno. Non ci vuole un genio»…

«E voi sareste quelli che difendono i diritti delle donne»?

«E non è questa una discriminazione. Li avete letti anche voi gli articoli dei pochi, veri, omosessuali immigrati – sottolinea Giorgia Meloni in un altro passaggio – che vanno nei circoli degli Arcigay e vengono derisi e insultati dai finti omosessuali immigrati. E non è una discriminazione verso le donne, il fatto che domani un immigrato congolese uomo che si dichiara omosessuale non potrà essere rimpatriato, ma una donna congolese invece sì? E voi sareste quelli che difendono i diritti delle donne? Vergogna».

La replica fiacca (e fuori contesto) della Boldrini

Inutile dire che la replica, fiacca, della Boldrini non è certo all’altezza della disquisizione a cui si riferisce. «Noi rispettiamo i diritti umani di tutte le persone, e ribadisco tutte. Abbiamo introdotto un cambiamento importante: non consentire il rimpatrio verso paesi che prevedono il carcere o, peggio ancora, la pena di morte per motivi legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere», rettifica la ex presidentessa della Camera. «Questo vale per tutte le persone: uomini gay, donne lesbiche, transessuali», aggiunge quindi in veste di nume tutelare del Movimento Lgbt la fondatrice e transfuga di Leu. «La valutazione  – specifica quindi la Boldrini – spetta, come in tutti gli altri casi stabiliti dalla Legge (Bossi-Fini), alle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Oppure in sede di ricorso, al giudice».

Laura Boldrini in difficoltà devia su altro

Una lunga perifrasi che prelude alla risposta nel merito a Giorgia Meloni. A cui, in un confronto a distanza la Boldrini risponde sprofondando nel “retoricamente scorretto”. Oltretutto fuori luogo e fuori dai termini del dibattito. «Mi chiedo quindi se la collega Meloni – conclude Laura Boldrini in difficoltà – sia favorevole alla pena di morte per il fatto di essere gay, lesbiche e trans». E visto che rispondere agli interrogativi con altre domande, sembra essere la pretestuosa soluzione, ci chiediamo: ma cosa c’entra tutto ciò con le polemiche sottolineate in Aula sul Dl sicurezza?

Sotto un estratto dell’intervento di Giorgia Meloni in Aula sul Dl sicurezza dalla pagina Facebook della leader di Fdi

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