Germania, auto sulla folla: 4 morti, anche un bambino, e decine di feriti. Arrestato tedesco 51enne
E’ di quattro morti, fra cui un bambino, e di decine di feriti il bilancio di quello che appare, al momento, come un incidente ma che potrebbe, a brevissimo, essere riqualificato come un attentato vista la similitudine con altri episodi del genere, anche recenti.
Un tedesco di 51 anni, a bordo di un Suv, secondo alcuni un Range Rover di colore scuro, ha puntato con la sua auto la folla che si trovava in un’area pedonale di Treviri, in Germania falciandola.
L’auto, secondo i testimoni oculari, viaggiava a tutta velocità, secondo alcuni a circa -80 chilometri orari. E, anziché frenare, in prossimità dei passanti ha accelerato uccidendo alcune delle persone che si trovavano sul tragitto.
Molte persone sono riuscite a mettersi in salvo, saltando di lato, ma altre non ce l’hanno fatta. E all’arrivo dei soccorsi giacevano a terra immobili.
“Abbiamo arrestato una persona, un veicolo è stato posto sotto sequestro“, ha poi confermato su Twitter la polizia di Treviri. Che, in precedenza, aveva invitato la popolazione ad evitare il centro della città.
Secondo quanto riferito da una testimone a Focus.de l’auto viaggiava a 70-80 chilometri l’ora e all’uomo è sembrata un Suv o una Jeep. Non ha suonato il clacson. E invece, accelerava.
Alcuni testimoni hanno sostenuto, nell’immediatezza, che al volante dell’auto sembrava esserci una donna ricordando anche di aver visto “gente volare in aria”.
“Come in guerra“, ha commentato il sindaco di Treviri, visibilmente molto provato dopo essersi recato nel centro della città.
La situazione a Treviri è poi tornata sotto controllo nel primo pomeriggio secondo le forze dell’ordine. Che hanno anche escluso il coinvolgimento di altre persone.
Non è purtroppo la prima volta che un’auto viene lanciata sulla folla in Germania provocando morti a feriti, come è accaduto oggi a Treviri.
Nel 2016 ci fu l’attacco terroristico con un camion contro il mercatino di Natale a Berlino.
Ma, poi, vi sono stati diversi altri episodi simili, per lo più opera di squilibrati, che hanno provocato morti e feriti.
Il 24 febbraio 2020 un’auto falciò la folla che partecipava ad un corteo di Carnevale a Volksmarsen, vicino alla città di Kassel, in Assia.
Almeno 50 persone, fra cui 18 bambini, rimasero ferite.
Al volante dell’auto vi era un cittadino tedesco 29enne, che venne stato arrestato.
Le motivazioni alla base del suo gesto non sono mai state chiarite.
Nella notte di Capodanno, fra il 31 dicembre 2018 e il 1 gennaio 2019, un cittadino tedesco di 50 anni investì intenzionalmente con la sua auto diverse persone nelle cittadine di Bottrop ed Essen, nel Nord Reno Vestfalia.
Quattro persone, di nazionalità siriana e afghana, fra cui un bambino, rimasero ferite.
Arrestato poco dopo, il cinquantenne si lasciò andare a minacce razziste.
L’uomo è poi stato rinchiuso in un istituto psichiatrico dopo che gli è stata riconosciuta l’infermità mentale.
Ancora. Il 7 aprile 2018 un cittadino tedesco di 48 anni, alla guida di un camioncino, investì gli avventori seduti ai tavolini di un caffè all’aperto in un’area pedonale della città di Muenster, nel Nord Reno Vestfalia. E, poi, si suicidò con un colpo di pistola alla testa.
Due le persone morte, in quel caso, sul posto. Dei venti feriti, due sono morti successivamente.
L’autore dell’attacco aveva precedenti per piccoli reati e aveva sofferto di problemi psichiatrici.
Il 19 dicembre 2016, un terrorista che aveva prestato giuramento di fedeltà allo Stato islamico, il tunisino Anis Amri, ruba un camion con il quale investe la folla del mercatino di Natale nel centro di Berlino, uccidendo 11 persone, fra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo. Poi riesce a darsi alla fuga e a far perdere le sue tracce.
Nel camion utilizzato per l’attentato verrà trovato il corpo dell’autista derubato.
Amri viene poi ucciso quattro giorni dopo dalla polizia italiana che lo intercetta a Milano.