L’autopsia su Maradona rivela: il cuore pesava il doppio. E dalla D’Urso spunta la chat dei figli
L’autopsia su Maradona rivela: il cuore del Pibe de Oro pesava il doppio del normale. Dunque, dagli esami autoptici emergono novità degne di essere approfondite. Notizie che aumentano il giallo sulla sua fine improvvisa. Ma, quel che è più grave, la sua morte diventa, ogni giorno che passa, e sempre di più, un’occasione per mettere in discussione la sua vita. Misteri. Recriminazioni. Dubbi e sospetti si alimentano di voci, indiscrezioni e accuse che alimentano un caso in Argentina. Di più: nel mondo. Così, ancora ieri, a Pomeriggio 5 da Barbara D’Urso, spunta la chat dei figli di Diego preoccupati già a inizio novembre. Ma andiamo con ordine.
L’autopsia su Maradona: ecco cosa emerge
Ed è in questo clima che sono iniziati gli accertamenti autoptici sulle spoglie del Pibe de Oro, per cercare di fare luce sulle tante zone d’ombra che oscurano le sue ultime ore. Anzi, i suoi ultimi giorni. Così, per comprendere se ci siano state effettivamente delle responsabilità dietro la sua morte, sono stati disposti gli esami forensi su sangue, urine, tamponi nasali prelevati durante l’autopsia. Cuore compreso. Ed è proprio dall’esame cardiologico che spunta un’indiscrezione che, a questo punto, si attende trovi conferma dai test che saranno eseguiti nelle prossime ore in diversi altri laboratori coinvolti nell’accurato screening autoptico in corso. Dunque, lo rivela tra gli altri il sito di Libero in queste ore, sembra che il cuore di Diego pesasse «il doppio rispetto a un cuore normale». Alla notizia, naturalmente, molti hanno prontamente commentato: quale novità? «Si sa che il cuore di Diego era grande. In tutti i sensi»…
Screening tossicologi mirati in corso
Dunque, stando a quanto riscontrato dai medici forensi che hanno eseguito l’autopsia su Maradona, e che stanno effettuando gli ulteriori test a corredo, il quadro cardiologico al momento della morte non era tra i più rassicuranti. Il campione soffriva di «cardiomiopatia dilatativa». Tanto che il suo organo pesava più di 500 grammi. Elemento, quest’ultimo, sbalzato al momento al centro dell’inchiesta. E che verrà ovviamente valutato, insieme agli screening tossicologici mirati in corso. Non solo. Quello a cui puntano gli addetti ai lavori è cercare di accertare e asserire se il calciatore avesse tracce di alcol, droghe o altre sostanze in corpo al momento della sua morte. La parola, dunque, passa agli esperti forensi. Che proprio oggi cominceranno ad affrontare la maggior parte delle perizie La Plata, nella Soprintendenza della polizia scientifica.
La chat creata dai figli a novembre: se n’è discusso dalla D’Urso
Intanto, i figli che hanno avuto contatti con lui nelle ultime ore, parlano. Rivelano. Commentano. Come ieri a Pomeriggio 5 di Barbara D’Urso, per esempio, dove è spuntata la chat di Whatsapp dei figli di Diego Armando Maradona, con i messaggi che si sono scambiati poco prima della morte del celebre genitore. Su una chat creata a novembre. I figli in questione sono Dalma, Giannina e Diego jr. Non solo però. Dalla chat emerge anche il nome della psichiatra Agustina Cosachov e dello psicologo Carlos Diaz. Messaggi ora al vaglio degli inquirenti argentini. Dai quali, riporta sempre il quotidiano Libero, si evincerebbe la preoccupazione della figlia Dalma che scriverebbe: «Sono appena stata contattata da una persona che è l’incaricata dei ricoveri domiciliari. Papà ha vomitato (ha mangiato gamberoni con aglio e broccoli) ma non vuole che nessuna ambulanza vada a visitarlo. Mi hanno detto che ha parlato con Agustina e che lei gli ha detto che era una decisione familiare. Per questo sto scrivendo». La figlia voleva un medico al fianco del campione. Intravedeva già il peggio forse. E il peggio, poi, si è puntualmente verificato.