Lo scivolone della Zampa: «Gli italiani sono come i bambini con la marmellata» (video)
Prima aprono i negozi, poi rimproverano chi ci va. Poi pensano di chiuderli . Forse. Non si sa. Vietato comprare nei soliti negozi. Succede di ascoltare anche questo vaniloquio a Tagadà, dove – ancora una volta- Sandra Zampa (Pd) punta il dito contro gli italiani colpevoli. Di cosa? Semplice. “Essere andati negli stessi quattro negozi a fare le compere”. Un’uscita, quella del sottosegretario alla Salute, che lascia di sale anche la conduttrice di La7, Tiziana Panella. Un altro sfondone della Zampa, che ci ha abituati ad uscite che vanno al di là di ogni ragionevolezza.
Zampa: paragone inaccettabile
Che vuol dire i soliti quattro negozi? Si parlava degli italiani che, in virtù delle disposizioni del governo di chiudere i centri commerciali nel fine settimana, hanno commesso il delitto di essersi recati dove potevano: appunto nelle vie dello shopping. Non potevano farlo? Sì che potevano. Non certo per il gusto di intrupparsi. Si mettesse d’accordo con il cervello la sottosegretaria e con quello dei suoi colleghi di governo. Ma il peggio è venuto dopo, quando la Zampa ha osato un paragone improprio e indecoroso “Servono comportamenti più consapevoli – ha proseguito, dopo aver visto le immagini dello shopping del fine settimana -. E’ come quando la mamma dice al figlio di mangiare la marmellata. Se il bambino ne mangia quattro barattoli, si fa del male”. Ha detto proprio così.
Zampa, come considera noi italiani
Insomma, dopo il paternalistico e irricevibile “noi permettiamo” del premier Conte arriva la Zampa a trattare gli italiani da bambini bulimici e golosi. Fermateli. E che poi il governo sia come la mamma ci sarebbe da ridere. Più opportuno sarebbe parlare di matrigna. E sullo stato dell’arte in merito a un lockdown totale a Natale e Capodanno, la sottosegretaria dice e non dice. Incalzata dalla conduttrice, l’ex vicepresidente del Pd si lascia andare: “Non voglio anticipare le misure che assumerà il governo. Però prevedo un’Italia più rossa e arancione che gialla”. Tutto tutto, niente niente.