Rampelli, «Roma sparita dalla manovra, tradita da Pd e M5S: la capitale uccisa dal fuoco amico»
«La manovra conferma che il fuoco amico ha colpito ancora. I romani non lo dimentichino»: Nella constatazione finale e nell’esortazione conclusiva, il vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, Fabio Rampelli, condensa fulcro e significato della sua denuncia politica. Affidata a una nota e incentrata sull’ultimo oltraggio perpetrato ai danni della capitale da quella che l’esponente di Fratelli d’Italia definisce ironicamente, «la filiera Raggi-Zingaretti-Conte».
Rampelli, la denuncia in una nota: Roma sparita dalla manovra
Un a filiera, sottolinea appunto Rampelli, nonostante la quale «Roma è totalmente sparita dalla manovra. Nessun finanziamento speciale per la Capitale d’Italia. Nessuna prospettiva per progetti di investimento pubblico e infrastrutturale di respiro internazionale. Roma – prosegue il vicepresidente della Camera – viene ancora umiliata da una sindaca priva di visione strategica della città. E senza sufficiente peso nei confronti del governo nazionale, pur avendo governato per ben 5 anni».
«La capitale uccisa dal fuoco amico» di Raggi e Zingaretti
Quindi, il discorso si sposta sul «presidente di Regione, al settimo anno di amministrazione. Altrettanto incapace di porre il grande tema del declino della Capitale. E degli strumenti necessari da mettere in campo per soccorrerla, attuando almeno le leggi esistenti sui poteri speciali che la riguardano. Dove sta la filiera dei difensori di Roma? Avevamo chiesto un miliardo di euro – aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia –. E avevamo chiesto leggi speciali per Roma Capitale. Avevamo chiesto riqualificazione delle periferie e più sicurezza». Ma – è l’amara conclusione di Rampelli – «la manovra conferma che il fuoco amico ha colpito ancora. I romani non lo dimentichino».