Un amore nato tra Evola e Lucio Dalla. Esce il romanzo “Anna come sono tante”

12 Dic 2020 16:23 - di Riccardo Arbusti

Anna ha una vita solida ma noiosa. Non è convinta delle sue giornate. Della sua esistenza piena di doveri, come quella di molte donne che hanno superato i quaranta. Non ha più ambizioni, non ha più passioni. Solo tanti ricordi, belli e brutti. Parte da questo nucleo narrativo il romanzo di Annalisa Terranova Anna come sono tante (Historica) che ha ancora una volta al suo centro una protagonista femminile, come nel precedente Vittoria. Una storia degli anni Settanta (Giubilei Regnani).

Un amore irrisolto di gioventù

Ma se nel romanzo d’esordio la politica totalizzante dei Settanta scandiva il clima e le pagine del racconto qui è una quotidianità deludente a dare l’avvio alla trama. Negli interstizi di una vita banale, come sono tante appunto, si può aprire casualmente uno squarcio, uno spiraglio di luce. E’ l’occasione che occorre saper riconoscere. E’ la danza degli atomi, per dirla con il fisico Fritjof Capra, che disegna un capriccioso “oroscopo” in una comune giornata. Nel caso di Anna si tratta dell’incontro con un vecchio compagno di liceo, Leonardo. Un amore irrisolto di gioventù ma anche qualcosa di più. Leonardo era stato per Anna il sogno e la sfida, lo specchio nel quale confrontare idee opposte. Lui apolitico ma antifascista, lei di destra per curiosità e tigna.

Le pagine teologiche di Eriugena

Dopo, tutto il percorso di studi di Anna sarà costellato di rimandi alle conversazioni con Leonardo, sarà una sorta di rincorsa per arrivare all’altezza di quel compagno di classe solitario e filosofo. Così dalle oscure pagine teologiche di Giovanni Scoto Eriugena Anna arriva ad apprezzare il Medioevo, a farsi lei stessa docente in una scuola dove aleggiano svogliatezza e distrazione, dove si è perso l’amore del trasmettere. Un amore che Anna riversa sui suoi due bambini, semplificando per loro i romanzi di Chretien de Troyes o la saga dell’Anello di Tolkien. 

Le tre dimensioni del romanzo

L’incontro con Leonardo pone le basi per tutto, per un nuovo amore e per una rinnovata consapevolezza. A compensare la trama scarna vi sono però nel romanzo tre dimensioni: quella del passato che torna e interroga, quella del presente che impone delle scelte (con una sfilacciata relazione da abbandonare), quella di un futuro pieno di incognite al quale guardare senza più i lacci di un’innata prudenza.

Gli scritti di Evola e le canzonette

La politica sta sullo sfondo. L’autrice fa un tentativo inesplorato: inserire in un plot da chick lit (due compagni di classe che si incontrano dopo anni) i riferimenti (molto semplificati) agli scritti di Julius Evola. Non l’Evola teorico ma quello con il quale una ragazza di destra tentava di filtrare, a diciotto anni, gli insegnamenti scolastici tarati su una storia della filosofia troppo convenzionale. Al polo opposto ci sono le canzonette a fare irruzione nel racconto, a sollecitare una rimembranza. E tra queste anche la splendida Anna e Marco di Lucio Dalla da cui prendono spunto il titolo e il nome della protagonista del breve romanzo di Annalisa Terranova, caratterizzato da uno stile scorrevole, intenso, essenziale.

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