Zangrillo “torna” e scatena un putiferio con un tweet: «Gli sciacalli sparano caz*** in televisione»
Non si spengono le polemiche sul tweet di Alberto Zangrillo. Sui social, in varie pagine e in vari profili, lo scontro tra follower è acceso. Tutto è iniziato quando Il professore ha risposto al parente di una paziente che lo ringraziava per l’assistenza. «Grazie cari amici», ha scritto. «Grazie al mio splendido gruppo. Che figata salvare vite umane mentre gli sciacalli che non hanno mai tenuto la mano a un malato sparano cazzate in televisione». Il tweet ha scatenato un confronto accesissimo tra i sostenitori e i soliti “odiatori”. Poi hanno detto la loro anche opinionisti ed esperti.
Zangrillo, la bufera sui social
Alcuni hanno giudicato quantomeno «riprovevole» l’uso del termine «figata» per indicare la precisa missione di un medico. «Non c’è niente di figo nel salvare vite umane, è il nostro dovere!». Per altri, «forse Crozza ha ragione a farle il verso come un gran montato». Nella querelle è intervenuta anche Selvaggia Lucarelli. Il suo, un tweet lapidario: «Disse colui che ne ha sparate più di tutti».
Massimo Galli: «Io di malati ne vedo da 44 anni»
All’appello non poteva mancare Massimo Galli, a colloquio con l’Adnkronos. «Non ho intenzione di commentare quello che dice il professor Zangrillo. Avrà i suoi motivi per fare le sue affermazioni. Io di malati ne vedo da 44 anni, sono un medico in ospedale». E «vedo pazienti con patologie più affini a quelle che vede Zangrillo, occupandomi di malattie infettive».
«Basta contrapposizioni tra me e Zangrillo»
Parole che hanno sollevato un polverone di polemiche in rete, perché, a detta di alcuni, sembrano rivolte ai colleghi che non lavorano in reparto. «Non mi sento toccato da queste affermazioni», spiega Galli. «Sono anche stanco di alimentare contrapposizioni che sono diventate oggetto di satire tra me e il professor Zangrillo. Mi sembra fuori luogo. Di contrappormi non mi è mai importato nulla».