Conte arruola pure i Papaboys per bloccare Renzi: soccorso rosso dalle “sardine” di Bergoglio
I ragazzi di Bergoglio quando c’è da far politica, a sinistra, non si tirano mai indietro. Ed ecco che agli albori della crisi di governo del centrosinistra grillino, i Papaboys scendono in campo per chiedere alle forze politiche di rimettersi intorno ad un tavolo e ricucire una crisi che lacera il Paese in piena pandemia. Ce l’hanno col guastatore, il “demolition man”, Matteo Renzi, che scombina i giochi del governo e si è permesso – nonostante un passato da boyscout cattolico – di disturbare il manovratore in salsa democristiana Giuseppe Conte e i giochini di Mastella.
I Papaboys con Conte e con Bergoglio
Il leader dei Papaboys, Daniele Venturi, parlando con l’Adnkronos, si rivolge propri0 a Matteo Renzi: “In più occasioni ha ricordato la sua formazione nei boy-scout. Non può rinnegare il suo passato, ora la priorità deve essere quella di traghettare il Paese fuori dall’emergenza”.
I Papaboys, movimento giovanile che ha cominciato a camminare con Giovanni Paolo II nella Giornata mondiale dei giovani e che recentemente si è spostato clamorosamente a sinistra, simpatizzando per le Sardine in linea con gli orientamenti di Bergoglio, guardano amareggiati allo stato delle cose: “In piena crisi da pandemia, gli interessi di parte ancora una volta hanno fatto da protagonisti. E’ un problema di classe politica, la più disastrosa, da una parte e dall’altra”.
Gli appelli di Mattarella e del Papa
Le “sardine” di Bergoglio rilanciano gli appelli di Mattarella e del Papa: “Il Capo dello Stato e anche Bergoglio a suo modo hanno fatto un appello all’’unità’, più che mai necessaria in questo momento, per cercare di traghettare il Paese fuori dall’emergenza. A Renzi, e alle forze politiche in campo, ricordiamo che la priorità è garantire il bene del Paese“.
Lo sguardo dei Papaboys si allarga alla situazione drammatica che sta vivendo il Paese nella pandemia : “E’ un momento di emergenza, dove ogni giorno chiudono attività, le famiglie sono sempre più povere: è il momento di fare uno sforzo e rimettersi intorno ad un tavolo, ad ogni costo, per chiarire quello che c’è da chiarire. Chiaritevi, poi rimettetevi a lavorare. Fate un mezzo passo indietro chiarire e rimettetevi a lavorare”.
Loro, invece, si rimetteranno a fare politica…