Bonaccini nei guai: indagato per abuso d’ufficio durante la campagna elettorale

27 Gen 2021 16:27 - di Redazione
Bonaccini indagato

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini è finito nel mirino della procura di Ferrara.  Risulta indagato in un fascicolo per abuso d’ufficio sulla vicenda delle presunte pressioni che il sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato denunciò in un esposto. Il Resto del  Carlino ha diffuso la notizia. All’esposto era allegato l’audio di una telefonata tra Bonaccini e il sindaco.

Secondo il sindaco Pezzolato, tutto sarebbe iniziato dopo la decisione della vicesindaca Elisa Trombin di appoggiare la candidata leghista Lucia Borgonzoni alle scorse regionali. Bonaccini naturalmente non l’avrebbe presa bene. E avrebbe fatto sì che Comuni limitrofi rifiutassero di condividere con l’amministrazione di Jolanda di Savoia alcuni dipendenti. Così come era avvenuto invece fino ad allora, vista la scarsità di personale. “Nel mio Comune sono venute a mancare tre figure di dipendenti che erano condivisi con altri Comuni: revocati o negati” aveva confermato ai tempi Trombin.

Bonaccini indagato: “pressioni improprie”

Secondo  Pezzolato nell’esposto, in una telefonata con Bonaccini, il presidente della Regione Emilia Romagna avrebbe espresso la sua contrarietà  avvertendolo che: “se per caso vinco io, come è probabile, dopo però non mi cercate più”. Parole che Pezzolato ha interpretato come pressioni ‘improprie’ nei confronti della sua amministrazione.

“Non c’è stata nel modo più assoluto alcuna pressione, né irregolarità da parte del presidente Stefano Bonaccini. Da parte nostra c’è la massima tranquillità, non abbiamo alcuna ragione di preoccupazione”. Così all’AdnKronos il professor Vittorio Manes, legale del presidente della Regione Emilia-Romagna. “Sono tranquillo, esattamente come le ero un anno fa”, afferma lo stesso Bonaccini. “Non solo perché ho fiducia nell’azione della magistratura, ma anche perché sono totalmente estraneo ai fatti riportati”.

Bonaccini indagato: “Io estraneo ai fatti”

Le reazioni della Lega in Regione non si sono fatte attendere: “Come nella nostra tradizione, siamo garantisti e attendiamo che la magistratura faccia il proprio corso. Ma pur augurandoci che la vicenda giudiziaria possa avere un epilogo positivo per i protagonisti, invitiamo il Partito democratico e Bonaccini a raccogliere l’insegnamento che emerge da queste brutte pagine di fine campagna elettorale: sia lui che i dirigenti del suo partito facciano un bagno di umiltà e dismettano quei panni che trasudano un senso di onnipotenza figlio di decenni di governo del territorio”.

Lega: “Lui e il Pd facciano un bagno d’umiltà”

Così il capogruppo della Lega in Emilia-Romagna, Matteo Rancan. “Il tempo dell’arroganza è finito – aggiunge -, è venuto il momento che il Pd cominci a lavorare per il bene di tutti, a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ci auguriamo che queste indagini li richiamino al rispetto dei cittadini e, a questo punto, forse anche della legge”. “Amministrando in base alle simpatie, non si fa il bene dei cittadini. Per la Lega la politica è una cosa diversa: non temiamo il confronto sulle idee e sui progetti, e non festeggiamo se qualche avversario viene indagato. Tuttavia ora si faccia tutta la chiarezza che gli emiliani meritano”, aggiunge il senatore Andrea Ostellari, commissario del partito in Emilia.

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