Cacciari massacra il governo: «Sanno solo dire “state a casa”. E che vi aspettavate da loro?»
«Matteo Renzi sta preparando le sue truppe». Ne è convinto Massimo Cacciari. Secondo il filosofo tutti si stanno organizzando per il dopo-pandemia, anche chi non lo dice espressamente. «Finché c’è l’epidemia, sono tutti bloccati, sotto l’ombrello del Covid 19, devono stare per forza fermi. Quando il Covid sarà sconfitto, inizierà la fase più drammatica, ovviamente dal punto di vista sociale, economico e occupazionale. Solo allora si scoprirà che il governo non sta più in piedi e si apriranno nuovi scenari. Per ora, ci si limita a una guerra di logoramento, a posizionarsi e riposizionarsi. Predispongono le loro armatine, in vista dello showdown politico».
«Renzi è solo quello che parla di più»
L’ex sindaco di Venezia nel corso di un’intervista a Spraynews ha parlato di governo e delle future mosse dei partiti. «Conte e i pentastellati si stanno già preparando ad affrontare insieme la prova elettorale. Con Giuseppe Conte, candidato presidente dei Cinquestelle e naturalmente questa eventualità mette in grande agitazione il Pd. Sono tutti agitati. Renzi è solo quello che parla di più».
Cacciari sulle misure anti- Covid “si va a caso”
Cacciari nel corso dell’intervista a Spraynews parla anche di misure anti-Covid. «Direttive nazionali, applicazioni regionali. Ormai, è inutile anche commentare. Si va a doppio, si va a spanne, si va a caso. L’unica linea è “state a casa”. Il resto è senza nessun criterio», ha detto Cacciari, che poi si è soffermato anche sulla scuola. «Vedono che l’epidemia non si arresta e cambiano i colori alle zone. Dicono che riaprirà il cinquanta per cento delle scuole. Sa spiegarmi lei chi lo decide il cinquanta per cento, che riapre e il cinquanta, che resta chiuso?». E poi ancora: «È tutto confuso. L’unica linea, da marzo dell’anno passato a oggi, è, glielo ripeto, “statevene a casa”». Per quanto riguarda la crisi economica in cui il nostro Paese sta affondando, Cacciari non ha dubbi: «Abbiamo avuto i provvedimenti più duri dal punto vista dell’occupazione, del lavoro, di tutto e anche il numero di contagi più duro da sopportare. Del resto, che altro ci si poteva aspettare da un governo di questo tipo?».