Carla Cace svergogna il libro “E allora le foibe?”: «Un titolo aberrante e offensivo. Risponderemo»
Una scelta “aberrante”, che ammicca alla “satira di cattivo gusto”. Ma “un conto è la satira sulla politica, un altro è farla su un genocidio”. Carla Cace, nuovo presidente dell’Associazione nazionale dalmata, interviene sul caso del libro E allora le foibe? di Eric Gobetti che, dietro la facciata del “fact checking”, si annuncia invece come un’operazione negazionista in piena regola.
«”E allora le Foibe?” non promette nulla di buono»
Per Cace quel lavoro, che di fatto mette in discussione l’entità del massacro degli italiani del confine orientale a opera dei partigiani titini, si connota dal titolo come “inaccettabile e offensivo per le migliaia e migliaia vittime delle Foibe massacrate dai partigiani di Tito e per i loro familiari”. Ed è “un insulto anche per tutti gli esuli giuliano dalmati italiani”. “Noi come associazione – ha spiegato la presidente in un’intervista con l’agenzia di stampa Adnkronos – stiamo aspettando di avere una copia del libro appena uscirà per analizzarne il contenuto. Ma già il titolo e la locandina non promettono nulla di buono“.
Cace: “Ma come si può fare un titolo simile?”
“E allora le Foibe? Ma come si può fare un titolo simile?“, si domanda quindi la Cace, ricordando che quella frase era il perno di uno sketch della comica Caterina Guzzanti. Dunque, “una frase che sa di satira di cattivo gusto, una frase che è diventata un tormentone social di una certa area politica”. Ma “un conto è la satira sulla politica, un altro su un genocidio”, ha sottolineato la presidente dell’Associazione nazionale dalmata, parlando di “una copertina giustificazionista e revisionista”. “Intanto – ha spiegato – denunciamo la palese inopportunità del titolo che offende tutti noi, una scelta a dir poco aberrante”.
Il ruolo della casa editrice Laterza
“Ricordiamo a tutti – ha quindi aggiunto Cace – che esiste dal 2004 una legge dello Stato, che va a ricordare la strage delle Foibe e le migliaia di esuli. Poi, una volta recuperata una copia, alcuni nostri storici, lo studieranno e risponderanno, con un pamphlet, punto per punto sui contenuti”. Infine, una considerazione anche sull’asilo che l’operazione hanno trovato in una casa editrice “importante” come Laterza. “Ha il dovere culturale di indirizzare, ci lascia perplessi che si sia prestata a questo gioco”, ha detto Cace, ricordando anche che il “volume uscirà un mese prima del Giorno del Ricordo delle Foibe: un’altra mossa che riteniamo molto offensiva”. “Purtroppo – ha concluso la presidente dell’Associazione nazionale dalmata – nonostante si sia lavorato molto sull’argomento, il tema delle Foibe è ancora molto divisivo. Non è la prima volta e non sarà l’ultima“.