Cashback, c’è un’altra falla. E i “furbetti” ne approfittano: 5 pagamenti per 20 euro di benzina
Giusto il tempo di prenderci un po’ di confidenza e subito sono spuntati i “furbetti” cashback. Il primo caso balzato agli onori delle cronache arriva da Cremona, dove un automobilista ha strisciato la carta cinque volte per 20 euro di benzina. Ma c’è da aspettarsi che non sarà né il primo né l’unico, perché più del cashback in sé a fare gola è il super cashback, ovvero quel “premio” da 1500 euro che andrà ai primi 100mila utenti che avranno fatto il maggior numero di transazioni nel semestre di riferimento.
I furbetti del cashback che puntano al piatto ricco
Ora, poiché il massimo cui si può aspirare con il cashback normale sono 150 euro, ovvero il 10% di un massimo di 1500 euro per almeno 50 transazioni registrate, è evidente che il super cashback da 1500 è il vero piatto ricco. E c’è chi se le inventa tutte per ottenerlo. L’automobilista di Cremona, per esempio, per una ventina di euro di benzina al self service ha fatto cinque pagamenti: tre da 5 euro e altri due da 2,5 euro.
L’automobilista di Cremona: “Voglio più transazioni”
Notato dal gestore, che gli ha chiesto spiegazioni, l’automobilista ha risposto candidamente che “lo faccio per il cashback, in modo da avere più transazioni possibili”. Il gestore, poi, ha manifestato tutto il suo sconcerto sulla sua pagina Facebook. “Sono qui dal 1984 ma…. non pensavo potesse accadere una cosa così”, ha scritto. Insomma, al di là di tutti gli intoppi già registrati, dalla decurtazione di quanto sarà effettivamente rimborsato, ai ritardi con cui i soldi del cashback di Natale arriveranno sui conti correnti, ora la trovata del governo per incrementare l’uso della moneta elettronica mostra una nuova falla. E, come già avvenuto con un altro provvedimento “miracoloso” del governo qual è il reddito di cittadinanza, anche per il cashback i furbetti ringraziano.
(la foto di copertina arriva dallo sfogo Facebook del gestore della pompa di benzina, G.B.)