CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Italian Premier, Giuseppe Conte, after his speech in the Chamber of Deputies on the situation of the pandemic from Covid-19, Rome, 02 November 2020. “The curve runs in every continent. The EU within a global framework is one of the areas most affected by the impact of the second wave. In recent weeks the increase in Covid cases has been of 150 infections for every 100 thousand inhabitants and also in our country the situation is worsening, the recrudescence has led to a significant multiplication of infections”, Conte said.  ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Italian Premier, Giuseppe Conte, after his speech in the Chamber of Deputies on the situation of the pandemic from Covid-19, Rome, 02 November 2020. “The curve runs in every continent. The EU within a global framework is one of the areas most affected by the impact of the second wave. In recent weeks the increase in Covid cases has been of 150 infections for every 100 thousand inhabitants and also in our country the situation is worsening, the recrudescence has led to a significant multiplication of infections”, Conte said. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Conte, caccia a 10 centristi e il suk continua. Cesa si spazientisce: ho bloccato whatsapp…

Politica - di Riccardo Angelini - 21 Gennaio 2021 - AGGIORNATO 21 Gennaio 2021 alle 17:26

Giuseppe Conte ha bisogno di tempo per formare un gruppo parlamentare di centristi che sostituisca Italia Viva. E’ questa la condizione per restare a Palazzo Chigi e a questa condizione il Capo dello Stato, nonostante le perplessità sui numeri, sarebbe disposto ad attendere.

Conte a caccia di 10 parlamentari

Conte, scrive il Corriere, è a caccia di dieci parlamentari che, secondo le sue aspettative, dovrebbero arrivare da Italia Viva e da Forza Italia. A dimettersi non ci pensa nemmeno. “Se esco da Palazzo Chigi – confida – non ci torno più”.

Sulle comunicazioni di Bonafede Italia Viva voterà no

Già dalla prossima settimana al Senato si vedrà quanto potrà reggere la maggioranza debole raggiunta sulla fiducia.  Ci saranno le comunicazioni del Guardasigilli, Alfonso Bonafede. «Ora voglio vedere – ha detto ai suoi Matteo Renzi – come si salva?! Voglio vedere se la Mariarosaria Rossi, che ha avuto a che fare con una certa magistratura, vota per lui. Oppure se il garantista Nencini avrà il coraggio di farlo. Certo si può tutto, ma c’è pure il pudore». I voti di Italia viva, ovvio, non ci saranno.

Il Giornale: volevano portare a votare un senatore che era stato in ospedale per Covid

Emergono poi altri particolari sul pressing indecente effettuato dai membri del governo per un voto di fiducia che salvasse Conte. Scrive il Giornale: “Martedì nella «fiducia» al Senato, per avere un voto in più, il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, ha tentato di portare in tutti i modi a votare un senatore grillino che era stato per giorni in ospedale per Covid: solo la fermezza e il senso di responsabilità del medico di Palazzo Madama lo ha impedito. Sono segni di disperazione”.

Il pressing sull’Udc e la reazione di Cesa

Ad essi si affianca l’asfissiante corteggiamento all’Udc: «Io – confida il leader dell’Udc, Lorenzo Cesa – ho bloccato pure WhatsApp. Non capiscono che noi non ci muoviamo». E poi ci sono i dubbi del Pd: «Tempi bui, tempi disastrosi – dice il Pd Luciano Pizzetti sempre nel retroscena del Giornale –  Tra noi c’è chi è perplesso e chi arriva a preferire Mastella a Renzi. Gli è andata l’acqua nel cervello. Eppoi questo suk istituzionalizzato riduce la politica ad un mercato. Capisco che la morale non deve sovrapporsi alla politica. Ma c’è un limite, non possono neppure divaricarsi troppo».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Riccardo Angelini - 21 Gennaio 2021