Covid e 2020 nella “Top Ten delle Parolacce”. Il linguista: «Sinonimi di m…a. Non c’è da stupirsi»
Ci sono anche il “coronavirus” e il “2020” nella nuova edizione della “Top Ten delle Parolacce”, la singolare classifica stilata ogni anno dal linguista Vito Tartamella. La rassegna mette in fila le 10 ingiurie più emblematiche dell’anno, consegnandole all’album degli eventi clou del periodo. E, in un periodo come questo, non potevano mancare i riferimenti alla pandemia, tanto che la stessa data “2020” è diventata a suo modo un insulto. Il 2020, spiega Tartamella, “è diventato l’emblema della sfortuna, della rovina, del male assoluto” e, aggiunge, “sui social in lingua inglese” si è “diffusa l’espressione ‘go 2020 yourself’ come equivalente di ‘go fuck yourself'”.
Coronavirus e 2020 usati come malaugurio
“È presto per dire quanto sopravviverà questo modo di dire, ma con un anno così disgraziato non poteva essere altrimenti“, ha spiegato Tartamella all’Adnkronos, che ha anticipato i contenuti della “Top Ten” prima della diffusione ufficiale sul sito www.parolacce.org. L’avversione per il 2020, che ha fatto assurgere l’anno a insulto, “è un sentimento diffuso”. “Il mese scorso – ha ricordato Tartamella – il quotidiano britannico The Guardian ha fatto un sondaggio fra i lettori chiedendo loro di sintetizzare in una sola parola il loro sentimento verso il 2020. Ebbene, la parola più votata è stata ‘shit’ (merda) seguita da ‘fucked’ (fottuto)”. “D’altronde – ha sottolineato l’esperto – anche in Italia l’espressione ‘Che ti venga il Coronavirus’ ha iniziato a circolare come maledizione e non è l’unico malaugurio a sfondo sanitario nella nostra lingua”.
Morgan al primo posto della “Top Ten delle Parolacce”
Ma se il “2020” si è guadagnato sul campo il titolo di insulto, per Tartamella al primo posto tra gli eventi volgari più emblematici dell’anno si piazza lo show sanremese di Morgan contro Bugo. “Sul palco di Sanremo è avvenuto un fatto inaudito: Morgan ha cambiato il testo della canzone trasformandola in un avvelenato e unilaterale attacco verso il suo partner”, ha ricordato il linguista.
Verstappen e il caso diplomatico con la Mongolia
Al secondo posto, invece, va lo sfogo di Max Verstappen contro Lance Stroll al Gran Premio di Formula 1 del 23 ottobre in Portogallo. “Ma è cieco questo cazz..ne? Che caz… c’è che non va con lui? Gesù Cristo. Che ritardo. Ho subìto un danno. Che mongolo“, ha urlato Verstappen alla radio, provocando la reazione della Mongolia, che non ha preso benissimo il fatto di essere equiparata a un termine offensivo e, ancor meno, che il pilota non abbia voluto scusarsi, con tanto di strascico diplomatico internazionale fra Mongolia, Onu e Omc.
Anche Cateno De Luca sul podio, grazie ai “suoi” droni
Al terzo posto della classifica arrivano anche il coronavirus, la pandemia ed il lockdown. A renderli protagonisti il sindaco di Messina, Cateno De Luca, con un messaggio davvero inedito affidato ai droni per i controlli anti Covid: “Non si esce! Questo è l’ordine del sindaco De Luca e basta! Dove caz…vai? Torna a casa! A calci in cul…!“. “Mai nessuna autorità – ha commentato Tartamella, fondatore di parolacce.org – aveva intrapreso un’iniziativa simile che ha fatto il giro del mondo e, fra gli altri, è stata segnalata anche dalla rete americana Nbc”.