Covid, un anno fa il primo morto confermato in Cina: quell’11 gennaio che ha cambiato il mondo
Covid, un anno fa il primo morto confermato in Cina. Era l’11 gennaio del 2020. Un anno fa la Cina confermava ufficialmente il primo decesso a Wuhan mentre gli occhi del mondo erano puntati sul gigante asiatico per quello che era un virus “misterioso”. E sulla megalopoli, fino ad allora poco nota ai più, che divenne la città del primo lockdown (totale) al mondo. La prima ad attuare misure drastiche per arginare la diffusione del nuovo coronavirus. Undici milioni di abitanti isolati per 76 giorni. Da allora per il gigante asiatico non sono mancate accuse di poca trasparenza, sia sulla tempestività con cui le autorità hanno comunicato le informazioni, che sui dati. Così come non accenna a stemperarsi il giallo sull’origine del virus: creato in laboratorio? O esploso in un mercato di Wuhan? Tutte accuse sempre respinte da Pechino. tutti interrogativi tuttora in attesa di risposte certe.
Covid, un anno fa il primo morto confermato in Cina
Dunque, passati 12 mesi da quel giorno, si tirano alcune somme. Secondo i dati della Johns Hopkins University, nel mondo si contano più di 1,9 milioni di decessi legati alla pandemia (78.755 in Italia, stando al bollettino di ieri, e 4.634 in Cina secondo i dati ufficiali odierni). E più di 90 milioni di contagi (2.276.491 in Italia, 87.536 in Cina). E a pandemia ancora virulentemente in corso, a un anno dall’esplosione dei contagi, i riflettori tornano sul mercato di Wuhan. A quell’11 gennaio di 12 mesi fa, quando la Cina comunicava il decesso di un paziente con altre condizioni mediche concomitanti. Un uomo di 61 anni, descritto come un cliente abituale del mercato “incriminato”. «È stato confermato a Wuhan il decesso di un paziente con polmonite virale», scriveva l’agenzia ufficiale Xinhua. Il 6 febbraio, poi, le autorità di Pechino confermavano la morte di Li Wenliang: il 34enne medico eroe, che per primo lanciò l’allarme sulla diffusione del coronavirus.