Dalla Gruber solo giornalisti del “Fatto” che tifano per Conte. Manco a TeleKabul funzionava così
TeleKabul, il telegiornale di Rai Tre diretto dallo scomparso Sandro Curzi, fiero e coerente paladini della sinistra, probabilmente non avrebbe toccato vette così alto di faziosità nemmeno se al governo ci fosse stato Enrico Berlinguer. “Otto e mezzo” di Lilli Gruber lo ha decisamente superato da tempo, sia in partigianeria che in presenza di giornalisti, quasi sempre del “Fatto Quotidiano“, quasi sempre schierati con Conte. Come conferma la classifica resa nota ieri dall’economista di Riccardo Puglisi, che ha utilizzato i dati della Commissione di Vigilanza Rai. Dati che parlano chiaro ma che non dicono tutto sulla facce a lutto degli ultimi giorni, nello studio della Gruber…
I fans di Conte ospiti fissi di Lilli Gruber
Questi giornalisti più presenti, sulla Sette, nel programma di Lilli Gruber, dal settembre 2016 al 25 gennaio 2021: 1) Marco Travaglio : 184 presenze; 2) Beppe Severgnini : 129; 3) Andrea Scanzi : 127; 3) Antonio Padellaro : 118; 4) Alessandro Sallusti. Tre dei primi cinque ospiti sono del “Fatto Quotidiano“, testata che primeggia anche nel computo dei giornali ospitati, ovviamente, con 474 presenze rispetto al Corriere della Sera (360), quindi Il Giornale (171), La Stampa (114), La Verità (110), Repubblica (109). Non pervenuto, invece, Libero. Numeri che hanno scatenato la polemica, in Vigilanza, dell’esponente di Italia Viva Michele Anzaldi: “Tra i primi 5 giornalisti presenti, 3 sono del quotidiano di Travaglio. Sono stati chiamati in base a contratti economici? C’è un accordo con quel quotidiano, oppure con i singoli giornalisti?”.
La replica del “Fatto Quotidiano”: con noi aumentano gli ascolti
Noi non siamo servizio pubblico, è la replica della Sette, mentre sul Fatto un corsivo detta la linea ai suoi: “Forse Anzaldi farebbe prima a chiamare Lilli Gruber e farle due semplici domande: che ascolti fa Otto e mezzo quando c’è il Fatto? E perché viene chiamato? Forse perché tutti gli altri giornali dicono la stessa cosa e per sentire un’opinione diversa bisogna ascoltare noi? Telefoni”. E la par condicio? Ah giusto, vale solo sotto elezioni, e di andare a votare non si parla. Scanzi e Travaglio sono contrari, come la Gruber.