De Falco: vi spiego la caccia ai responsabili, ecco chi mi ha chiamato per sostenere Conte
Giuseppe Conte afferma che sta lavorando per il bene comune e non per il suo interesse personale. Ma c’è chi lavora per lui, o meglio per costituire quel gruppo di “responsabili” utili a fare da stampella al traballante premier avvocato del popolo.
La caccia ai responsabili
“Vi spiego come funziona la caccia ai responsabili“, racconta all’Adnkronos Gregorio De Falco, senatore del gruppo Misto ed ex esponente del M5S. “Chiedono sostanzialmente che io e gli altri si sostenga Conte. Io li metto davanti al fatto compiuto e dico loro che, per la verità, non ho neanche dato la fiducia alla legge di bilancio. Mi accorgo che c’è una certa sciatteria anche nella ricerca dei responsabili, non sono neanche capaci di far questo”.
De Falco: “Conte è un opportunista”
“Quando cercano il voto – spiega l’ex capitano di fregata – io gli faccio presente che Conte è stato dapprima l’esponente di un governo di destra, adesso rappresenta un governo di sinistra. E ciò significa che Conte ha una variabilità tattica e opportunistica incompatibile con una visione di prospettiva per il Paese. Ci arrivano delle risorse, oltre 200 miliardi, che non possono essere sciupate con i bonus. Vanno investite con una prospettiva di almeno 10 anni”.
De Falco: “Ho parlato poche volte col premier e mi ha deluso”
Da chi è stato contattato? “Mi hanno cercato i loro ‘scout’ indiani… Se fossero stati intelligenti, la chiamata sarebbe partita, al limite, dal casino di caccia di Palazzo Chigi. Chi mi ha chiamato? Mi ha contattato la signora Lonardo, mi ha chiamato Saverio De Bonis per conto di Merlo (Ricardo, presidente del Maie, ndr)… Ma se Conte vuole la mia fiducia personale deve chiamarmi lui. Ho parlato col premier poche volte, due o tre. E ogni volta sono rimasto deluso”, racconta De Falco.
Meglio un governo guidato da persone capaci
“Si facevano portavoce di non si sa bene chi: ‘stiamo creando, stiamo facendo, stiamo vedendo’… Fuffa. Un’altra volta, un mese e mezzo fa, mi ha contattato anche Fantetti (fondatore dell’Associazione Italia 23, ndr). Chiedo di parlare con Conte, ma poi Conte non si fa sentire”. Con i responsabili “diventi un numero e a me – rimarca il senatore ex M5S – non piace essere una persona ‘disponibile’ in mano a qualcuno. Non vengono offerti incarichi, ma senz’altro la possibilità di essere rilevante”. “Io – conclude – preferirei ci si affidasse a un governo istituzionale guidato da persone capaci come Draghi o Cottarelli“.