Disastro Raggi, la sindaca caccia 2 assessori e scatena il caos. Rampelli: «Povera Roma»…

23 Gen 2021 11:51 - di Ginevra Sorrentino
disastro Raggi

Disastro Raggi, dopo il governo Conte, anche la Giunta della sindaca 5S è allo sbando. A 5 mesi dal voto la prima cittadina grillina ritira le deleghe al vicesindaco e all’assessore allo sviluppo economico. È la conferma di un triste epilogo. L’ultimo atto di un’amministrazione capitolina degenerata dal dramma alla farsa. Già, per questo ennesimo avvicendamento. Quest’ultimo siluramento, dimostra una volta di più il caos e la disperazione che si respirano in Campidoglio per il completo fallimento dei 5 Stelle.

Disastro Raggi, cambio di fine mandato per 2 assessori

Dunque, cambio di fine mandato nella Giunta Raggi. Fuori gli assessori Luca Bergamo e Carlo Cafarotti. La sindaca di Roma ha deciso infatti di riprendere nelle proprie mani le deleghe alla Crescita Culturale e allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro. «Ringrazio Luca Bergamo – ha detto la prima cittadina accompagnando i due assessori alla porta – per il lavoro che ha svolto come Vicesindaco e assessore alla Crescita culturale del Comune di Roma. Mi preme sottolineare che la mia decisione non è legata ad alcuna incomprensione, né a dissapori nei suoi confronti. La fiducia e la stima nei confronti di Luca restano alte, soprattutto alla luce del complesso e ottimo lavoro che ha portato avanti in questi anni. Tuttavia, ci sono diversità di visioni politiche per il futuro di Roma. Ne abbiamo discusso di recente senza riuscire a trovare una sintesi». E subito dopo. «Allo stesso modo, ringrazio Carlo Cafarotti per il contributo all’azione amministrativa realizzato nel corso di questi anni. Abbiamo portato avanti insieme progetti importanti per la città come il rilancio del settore turistico e la riorganizzazione dei mercati rionali»… Ma, perché il ma è lecito aggiungerlo, anche lui si approssima all’uscita.

Rampelli (Fdi) sulla Raggi, «la conferma di un triste epilogo»

Solo l’ultima iperbole fallimentare, quella registrata con il ritiro delle deleghe ai due assessori da parte della Raggi, che vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, Fabio Rampelli, in una nota ha commentato dicendo: «Povera Roma. Ritirare a 5 mesi dal voto le deleghe al vicesindaco e all’assessore allo sviluppo economico è la conferma di un triste epilogo. Nemmeno le dimissioni salverebbero la faccia alla sindaca. Nella storia della città eterna questo quinquennio sarà ricordato come l’era oscurantista». E come Rampelli, da più parti e in chiave bipartisan, commenti e recriminazioni sull’ultima mossa della sindaca hanno sottolineato il disastro in corso da anni.

Polemiche bipartisan all’ultimo “disastro Raggi”

Daniele Giannini, consigliere regionale del Lazio della Lega, ha parlato di «caos e disperazione che si respirano in Campidoglio per il completo fallimento dei 5 Stelle». Il senatore di FI, Francesco Giro ha rilevato come «dal bunker del Campidoglio assistiamo agli ultimi sussulti di una sindaca fuori controllo. Che non si rende conto di aver perduto la sua battaglia». Fino al coordinatore della segreteria del Partito Democratico di Roma, Riccardo Corbucci, che in una nota ha messo nero su bianco: «Credo sia arrivato il momento per il M5S romano di archiviare la fallimentare esperienza Raggi».

Segnale del definitivo fallimento dell’amministrazione a 5 stelle

Il coro polemico sull’ultimo cambio in corsa in Campidoglio si fa sentire. E rilancia, tra criticità e incapacità nell’affrontarle, l’inesorabilità di una crisi ormai endemica. Un disastro Raggi che si riverbera ineluttabilmente sulla capitale. Con l’ultimo siluramento che non fa che infierire su settori in panne: come quelli della cultura, del  commercio e del turismo. E il cui controllo è sfuggito di mano ormai da troppo. Un caos slatentizzato dall’incapacità dei consiglieri della maggioranza di mantenere in aula il numero legale. E ufficializzato dall’ultimo strappo. Da quello che, per i più, è solo il segnale del definitivo fallimento dell’amministrazione a 5 stelle.

 

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