Facebook blocca i No Vax: rimosse alcune pagine. Burioni: “La disinformazione uccide come il virus”
Facebook rimuove le pagine di alcune associazioni No vax. Il movimento insorge. Burioni plaude all’iniziativa del colosso social. Si potrebbe riassumere così, in poche parole, quanto sta accadendo sul fronte vaccinale e dintorni. La mossa social di Facebook scatena iNo vax e rassicura Burioni che, dalla trincea opposta, plaude all’iniziativa e commenta: «Anche contro la disinformazione ci vuole un vaccino». Nel frattempo, il dibattito monta, tra aspre polemiche e dure prese di posizione. Una discussione animata nella quale Facebook interviene, rimuovendo alcune pagine di diverse associazioni portabandiera dell’antivaccinismo, come le ha definite il virologo Roberto Burioni, plaudendo alla decisione del colosso social. Dal canto loro, i “negazionisti del vaccino”, incassano e commentano la scelta di Facebook attraverso Comilva, il Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione, che ormai da anni insiste a rivendicare il diritto a dire no. Una posizione nettamente “anti” che, in piena epidemia Covid, ha anche motivato chi, su pandemia, contagi e decessi, continua a gridare allo scandalo. Al complotto e alla “menzogna di regime” (salvo quei pochi redenti dell’ultim’ora ricoverati in terapia intensiva e ravvedutisi sulle loro posizioni negazioniste).
La mossa social di Facebook: rimuove alcune pagine No vax
Dunque, attraverso Comilva, il movimento fa sapere che: «A quanto pare, i nostri articoli di approfondimento veicolati su questo social, in particolare quelli sul vaccino Covid-19, violano le regole della community. Più precisamente “non rispettano gli standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica». Un dato confermato, purtroppo, dalle minacce di morte arrivate all’infermiera simbolo del V-Day in Italia. Spesso sottolineato dalle inchieste dei media. E osteggiato con l’ostracismo dell’Ordine dei Medici. E, infine, sanzionato dai virologi, con l’esperto del Sacco di Milano, Massimo Galli, in testa a tutti. Il quale, ancora oggi su vaccino sì o vaccino no, tuona: «Nel contesto della sanità pubblica non c’è posto per operatori che hanno posizioni contrarie o esitanti nei confronti dei vaccini». Ospite del programma Il mio medico su Tv2000, Galli aggiunge e conclude: «Alcuni medici contrari alla vaccinazione hanno posizioni ideologiche dettate spesso da un’oggettiva incompetenza. Dei “no vax” non amo parlare, perché è come dare loro importanza”.
Burioni: «Anche contro la disinformazione ci vuole un vaccino»
Nel frattempo, l’avvocato Luca Ventaloro, consulente legale dell’associazione, annuncia che sarà presentato ricorso urgente contro Facebook. mentre, tra gli altri, il sito di Rainews prova a fare ulteriore luce sulla vicenda. E fa sapere che «l’articolo condiviso da Comilva che ha fatto scattare il provvedimento di rimozione si intitola: “Vaccini Covid: quali garanzie in ambito regolatorio e di controllo?”». Riferisce del malcontento del coordinamento, che «parla di “censura” nei confronti di “chi cerca di fare informazione in modo meticoloso. Rispettoso della verità. Utilizzando fonti di informazione certificate e riscontri precisi». Per cui, aggiunge l’associazione, «resta un mistero il significato di queste espressioni». Di contro, su posizioni opposte Burioni, da sempre sostenitore attivo delle campagne pro vax, ribatte: «Anche contro la disinformazione ci vuole un vaccino, e Facebook può avere un ruolo importante in questo senso. Speriamo che sia solo l’inizio. Se vogliono giocare con la terra piatta facciano pure. Ma di Covid-19 la gente muore. E la disinformazione uccide quanto il virus».