Fango su Bertolaso, zitti sugli altri: all’ospedale Covid di Emiliano mancano persino i bagni
Non sanno neanche imitare Bertolaso: mancano bagni e personale all’ospedale Covid a Bari, ma al duo Emiliano e Lo Palco nessuno dice niente. Alla fine non hanno saputo nemmeno copiare l’ ospedale Covid di Milano. Doveva infatti entrare in funzione l’ospedale alla Fiera di Bari, costo 17 milioni di euro. Non è ancora entrato in funzione. Mancano due “dettagli” di non poco conto: i bagni per i pazienti Covid e le stanze per i medici. Lo leggiamo in un’inchiesta di Michel Dessì su Libero. Il governatore e il suo assessore alla Sanità l’avevano annunciato in pompa magna come “un perno fondamentale del piano pandemico permanente della Regione Puglia”, aveva detto all’Ansa Emiliano durante l’inaugurazione avvenuta a Gennaio, i primi del mese. Dovevano essere pronti alla terza ondata e non sono neanche pronti per andare al bagno. E lieviteranno i costi.
Ospedale Covid, il pasticcio di Emiliano e Lopalco
Invece niente, “gli operai dovranno rimettersi a lavoro e, martello pneumatico alla mano, dovranno far saltare le piastrelle nuove appena posate e passare i tubi per gli scarichi del wc. Insomma, distruggere ciò che avevano costruito. Riaprire il cantiere e mettere una toppa. E così nella Puglia virtuosa di Emiliano i costi lievitano e i tempi di consegna si allungano e l’affitto da 110.000 euro viene versato con puntualità nelle casse della Fiera del Levante”, leggiamo nell’inchiesta.
Mancano bagni e personale: slitta l’apertura
Un errore inaccettabile. «Un lavoro straordinario, un lavoro ben riuscito!», commentava Emiliano visionando i reparti. Non inserire i bagni nel progetto non è una lacuna di poco conto, i pazienti colpiti dal virus aspettano. E la situazione degli ospedali pugliesi è critica. Non si può non ricordare chi le cose le sa fare: il tanto vituperato (dalla sinistra) ospedale in fiera costruito a Milano da Guido Bertolaso. Tempi rapidi e senza errori marchiani.
Quando la sinistra infangava Bertolaso
Un progetto sul quale la sinistra tutta, Michele Emiliano compreso, aveva versato il suo livore, pur nel pieno della “guerra” contro la Lombardia. Invece guarda caso, si dovettero ricredere e pensarono di copiare quel modello per la Puglia. Ora però tutto resta bloccato: “forse, l’ospedale verrà ri-consegnato nelle mani del commissario del Policlinico di Bari a metà febbraio. Ma in tanti non ci sperano più, per molti addetti ai lavori è un buco nell’acqua”, scrive Michel Dessì. Che riporta le parole imbarazzate del commissario del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli, che tenta una spiegazione: «In realtà all’inizio erano previsti soltanto posti di terapia intensiva, che hanno bisogno di uno standard ridotto di servizi igienici. Mentre in seguito è stata disposta l’allocazione di altri reparti come Malattie infettive: dove i pazienti sono autosufficienti e, dunque, c’è bisogno di un numero più elevato di bagni». Insomma. Ridicolo e sconcertante che ciò si sia verificato, nonostante alla guida della sanità pugliese ci sia il professor Pier Luigi Lopalco, il noto virologo che discettava e criticava in tv.
Il sindacato dei medici: “Operazione fallimentare”
Ma a mancare non sono solo i bagni, anche il personale medico. “Gli operatori sanitari non ci sono e la Regione non ha pensato di fare alcun bando per assumere nuovo personale da destinare solo ed esclusivamente alla nuova struttura sanitaria”. Ancora: “Manca un accordo tra Policlinico e sindacati e l’apertura, prevista per il dieci febbraio, rischia di saltare ancora una volta. Lo dicono i sindacati: «Siamo di fronte a una operazione che si preannuncia fallimentare e disastrosa», dichiara Massimo Mincuzzi, segretario regionale della Fials, principale sindacato pugliese di categoria, «perché non risolve nessun problema». E poi il problema per molti sarebbe la Lombardia…