Dimissioni di Conte, l’indiscrezione: il premier sta per salire al Colle da Mattarella
Il flash è dell’Ansa, delle 15.33, che annuncia: “Conte potrebbe salire già oggi al Quirinale“, per dimettersi, ovviamente. Sarebbe la logica conclusione di una giornata nella quale si è parlato a lungo di dimissioni del premier per provare a riavere subito un nuovo incarico per un Conte-ter, con un nuovo esecutivo con i centristi. Il Pd, oggi, ha confemato il sostegno al premier Conte ma è scettico sulla tenuta del governo, mancano i ‘responsabili’ auspicati. E mercoledì incombe il voto su Bonafede, su cui c’è il rischio che il governo vada sotto.
Le paure dei grillini sulla crisi al buio
“La situazione lo impone”, ragiona un ministro grillino sulla salita al Colle di Conte, mentre la strada si fa sempre più stretta per il presidente del Consiglio, con le difficoltà e gli ostacoli incontrati sulla via dei ‘volenterosi’ e l’incognita del voto sulla relazione della Giustizia del Guardasigilli, attesa mercoledì alle Camere, al più tardi giovedì in Senato.
Questa mattina gli occhi degli uomini più vicini al premier erano puntati sulla riunione dell’Udc, non tanto per i numeri del partito centrista, quanto piuttosto per la possibilità che l’Udc mettesse sul tavolo il suo simbolo al Senato, staccandosi da Fi, per creare un gruppo autonomo, la cosiddetta ‘stampella’ di cui Conte necessita per andare avanti. Poi è arrivato il niet dell’Udc: non voteranno la relazione del Guardasigilli, non si presteranno all’operazioni responsabili. E la strada per Conte si è fatta ancora più impervia, tanto che chi questa mattina escludeva un passo indietro ora si limite a commentare: “vediamo…”.
Il tentativo del premier di farsi ridare l’incarico
Ecco, dunque, che la salita al Colle di Conte avrebbe lo scopo di mettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per poi fare appello alle forze politiche per provare a ottenere un reincarico e dare vita a un Conte ter.
Per tutta la mattinata, e già da ieri da parti della maggioranza ma anche da parlamentari indicati come possibili ‘responsabili’ è andato in scena il pressing per possibili ‘dimissioni-lampo’ del premier e l’avvio di un Conte ter.
E poche ore fa da fonti Pd è trapelato il ragionamento sulla mancanza di numeri a Palazzo Madama ‘pericolosa’ in particolare in vista della relazione del ministro della Giustizia e capo delegazione M5s Alfonso Bonafede, scrive l’Ansa.
Salvini: dimissioni di Conte? Avrebbe già dovuto darle
“Conte si dimetterà? Avrebbe già dovuto farlo, non ha i numeri”. Così Matteo Salvini a margine dell’interrogatorio in tribunale a Torino. “C’è un piano vaccinale fermo, ci sono le scuole riaperte in una città si e in una no, ci sono 2 milioni di posti di lavoro a rischio e noi stiamo in ballo degli umori di Conte, Renzi, Di Maio, Zingaretti e delle trattative di Tabacci e Mastella? E irrispettoso, disgustoso, è volgare e deprimente”.
“Spero gli italiani tornino ad avere un governo serio e stabile il prima possibile. L’Italia non può rimanere immobile in attesa della compravendita di senatori in cambio di non si sa che cosa. Siamo in un momento grave. Piuttosto che tirare a campare con un governicchi e ammucchiate è meglio ridare la parola agli italiani e poi stare tranquilli per 5 anni”, ha aggiunto.