Fontana furioso con governo e Iss, Lombardia arancione? Era ora: “Dati manipolati contro di noi”
La Lombardia torna in zona arancione, è ufficiale. Il cambiamento di zona sulla tavolozza dei colori di Conte, largamente atteso, è annunciato dal presidente Attilio Fontana. Il quale, tra sospiri e rabbia, nel commentare la novità arrivata da Roma, dichiara: «Un’ottima notizia. Viene confermato quello che da tempo sosteniamo. Ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione. E, in tal senso, la sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane, ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato».
Fontana, Lombardia arancione? «La conferma di quanto sosteniamo da tempo»
Un risultato sperato e perseguito da Fontana tra pervicacia e indignazione, quello stigmatizzato poco fa dalla decisione sul riposizionamento della regione da lui amministrata. Una notizia che per il governatore leghista è anche l’occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Del resto, specie negli ultimi giorni, con il riaccendersi dello scontro tra la Lombardia e Roma, il presidente della Regione non ha certo dissimulato malumori e polemiche per l’arbitraria decisione di relegare l’intera area da lui amministrata in zona rossa. Una decisione che Fontana ha recepito come una lettera scarlatta impressa al suo governatorato a sua detta erroneamente e per meri «scopi propagandistici».
Fontana, scontro con governo e Iss: «Dati manipolati a uso propagandistico»
Tanto che, ancora oggi, in una nota diramata in mattinata, il numero uno del Pirellone, ha rimarcato polemicamente: «Ai professionisti della mistificazione della verità, ribadisco ancora una volta che i “dati richiesti” alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità. E secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai la Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il “mal funzionamento” dell’algoritmo che determina l’Rt dell’Iss». Del resto, Fontana non ha mai fatto mistero di aver preso la retrocessione della Lombardia a zona rossa come una «punizione immeritata» e fortemente penalizzante. Una decisione calata dall’alto che ha animato lo scontro con governo e Iss su cui ancora oggi il presidente di Regione torna a recriminare. Proseguendo sulla sua linea riguardo ai dati rettificati sui guariti della Regione, che avrebbero determinato un Rt “peggiorativo” della situazione rispetto alla realtà nelle settimane precedenti, tale da rimettere in zona rossa la Regione. Una virata inaccettabile in merito alla quale Fontana, rivolgendosi a «chi sostiene il contrario», torna a replicare con veemenza: «Lo deve dimostrare con atti concreti. E non manipolando la realtà a uso propagandistico».
E da lunedì scuole medie in presenza
Polemiche a parte, quindi, accanto all’annuncio del ritorno in zona arancione, il governatore fa sapere anche che «già da lunedì le scuole medie riprenderanno la propria attività in presenza». E che, «quelle secondarie di secondo grado potranno riprendere le lezioni in presenza secondo l’organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture». E infine, che la «Regione Lombardia, per quanto di propria competenza – sottolinea Fontana – ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture». La Lombardia riparte. Era ora.