Ha adescato 41 bambine (24 su Tik Tok): oltre al carcere, Social vietati a un pedofilo milanese

25 Gen 2021 14:09 - di Carlo Marini
pedofilo su Tik Tok

Un pedofilo milanese ha adescato su Tik Tok almeno 41 bambine tra i 6 e i 14 anni e ha violentato molte di loro. Con questa accusa gli agenti della Polizia di Milano hanno arrestato un ex insegnante di ginnastica di 57 anni. Le ragazzine sono state adescate in diverse province d’Italia. Tra queste, Milano, Gorizia, Viareggio, Firenze, Pistoia, Carrara e La Spezia.

Dall’analisi del suo “curriculum criminale”, l’uomo è “attivo” da quasi trent’anni. La prima denuncia risale al 1997. All’epoca l’uomo lavorava come bagnino nella piscina di un albergo in Liguria. Lì, approfittando di un momento di distrazione dei genitori, ha abusato sessualmente di una bambina straniera.

Bagnino e insegnante di ginnastica

Negli anni successivi l’uomo ha lavorato come insegnante di educazione fisica in alcune scuole elementari della Toscana dove ha avvicinato e circuito alcune sue alunne. L’uomo era solito mostrare loro video con contenuti pornografici, tra cui riprese in cui si masturbava; in altre circostanze, con la scusa di mostrare loto il modo corretto di svolgere alcuni esercizi ginnici, ne approfittava per palpare alcune ragazzine.

Dopo la condanna a 8 anni di reclusione e all’interdizione dall’insegnamento e dall’impiego presso qualsiasi tipo di struttura sportiva, è rimasto in carcere fino al 2005. Una volta libero, con l’avvento dei social network, ha affinato le sue tecniche di adescamento. Ha iniziato a scovare le giovani vittime attraverso Facebook, Instagram e più recentemente con TikTok, utilizzando falsi profili con cui si fingeva un adolescente ed immagini di profilo di giovani cantanti, attori o famosi youtuber.

Il pedofilo 57enne si fingeva adolescente su Tik Tok

Utilizzando un linguaggio tipico adolescenziale, con la vittima era solito stabilire un rapporto di confidenza. Relazione che sfociava ben presto in richieste di foto e video in pose esplicitamente pornografiche. Oppure in conversazioni telefoniche a sfondo sessuale, durante le quali si masturbava.

Il pedofilo ha adescato almeno 24 ragazzine su Tik Tok

Inoltre, avendo creato una fitta rete di giovani vittime, il soggetto in questione ha condiviso i dati personali delle ragazzine con altri pedofili conosciuti in rete. Ai suoi complici, inviava loro i contatti, comprensivi di fotografie, età, provenienza geografica e numero di telefono.

Di nuovo detenuto fino al 2009, uscito dal carcere si è ristabilito a Milano. Qui è riuscito a trovare lavoro come istruttore di pallavolo in alcuni centri sportivi dell’hinterland sud-ovest, rendendosi ancora una volta autore di condotte adescatrici a seguito delle quali è rientrato in carcere.

Divieto di avvicinarsi ad asili, parchi giochi e piscine

Alla luce della sua radicata propensione a ledere l’integrità psico-fisica dei minorenni, accogliendo la proposta inoltrata dal Questore di Milano, il Tribunale di Prevenzione ha disposto nei confronti dell’uomo la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di abituale residenza o dimora per la durata di anni tre.

Le autorità hanno adottato nei suoi confronti le importanti prescrizioni di mantenersi ad almeno 500 metri dai luoghi abitualmente frequentati da minorenni quali asili, scuole, parchi giochi ed impianti sportivi e di non comunicare con persone minorenni con nessun mezzo, inclusi i “social network”.

Per tre anni vietato l’accesso ai Social

Si tratta di misure volte a monitorare attentamente la potenziale pericolosità del soggetto e la sua indole alla recidiva. Una cautela per impedirgli di adescare altre vittime minorenni ignare di ciò che le aspetta. L’uomo sarà attentamente monitorato e se dovesse anche solo avvicinarsi ad una scuola, ad un parco pubblico o a qualsiasi luogo frequentato da minori, ritornerà in carcere. Stesso discorso vale se sarà accertato un suo utilizzo dei social network o di altro mezzo per adescare minori.

Infine, per arginare ulteriormente il rischio di recidiva e rieducare il soggetto, è stata applicata la cosidddetta ingiunzione trattamentale, che consiste nell’offrire all’uomo la possibilità – da lui accettata – di sottoporsi ad un programma di recupero volto ad acquisire consapevolezza del disvalore sociale dei comportamenti tenuti ed evitare, una volta che le misure penali e di prevenzione siano cessate, che possa replicare la sua condotta devastante per la vita delle giovani vittime.

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