Harry Potter diventerà una serie tv. La Rowling vince un’altra volta sui suoi detrattori
È bastata un’indiscrezione, un “si pensa a…” e subito sono impazziti i social, con la notizia balzata in cima ai trend topic. L’ipotesi, del resto, è di quelle che mandano in visibilio e in ansia da attesa milioni di fan in tutto il mondo: Harry Potter potrebbe diventare una serie tv. La notizia è stata riportata in esclusiva dall’Hollywood Repert, secondo il quale “il progetto è nelle primissime fasi”. E c’è, a ben vedere, anche un risvolto politico: la potenza della fantasia di J.K. Rowling e del mondo da lei creato sono più forti del politicamente corretto e dei tentativi di ostracismo piombati sulla scrittrice per la sua esposizione coraggiosa sulla questione gender.
Per la serie tv su Harry Potter in campo il colosso Hbo
Secondo quanto riportato da Hollywood Reporter e poi dall’altrettanto sempre ben informato Variety, la serie tv è nel cantiere del colosso Hbo, lo stesso, tanto per citarne una, di Sex and the City. Lo show sul maghetto sarebbe destinato al canale in streaming Hbo Max. L’ipotesi di un prodotto per la tv sulla saga di Harry Potter non è, per la verità, del tutto nuova, ma mai prima d’ora era stata così concreta.
Quello che (non) si sa sul progetto
Il passo in più sarebbe stato, secondo la rivista, un incontro tra i vertici della Warner, casa madre della Hbo, e un gruppo di sceneggiatori per fare il punto su come trasferire in puntate le avventure dei maghetti di Hogwarts. Per il resto, però, non ci sono anticipazioni. Non si sa come, non si sa cosa, non si sa quando. Ovvero non c’è alcun dettaglio su cast, regia, sceneggiatura; non ci sono informazioni su quali vicende saranno narrate; men che meno si sa quando gli spettatori potranno finalmente incontrare di nuovo i personaggi creati dalla Rowling.
La Rowling più forte del politicamente corretto
Si sa, però, che, a quanto pare, la grancassa del politicamente corretto stavolta non ha fatto presa. La scrittrice, infatti, è stata aspramente criticata per aver detto di opporsi a “cancellare il concetto di sesso” e aver sottolineato, sintetizzando, che le donne sono donne e le trans sono trans. Prese di distanza e dibattito che ne sono seguiti, però, in questo caso non hanno portato alla consueta messa al bando. Con buona pace delle vestali del pensiero omologato.