Il discorso di Meloni alla Camera fa innervosire Scanzi. E lui segna l’ennesimo autogol (video)
Impegnato nella promozione del suo ultimo libro, Andrea Scanzi sceglie la strada che pare gli sia più congeniale: quella dell’insulto. E, ospite di Lilli Gruber che gli offre l’assist, torna ad attaccare Giorgia Meloni. Il tema, inevitabilmente, è quello della crisi di governo e del dibattito di ieri alla Camera, durante il quale la leader di FdI ha inchiodato Conte a tutte le sue responsabilità, alla sua inconsistenza, alla sua disponibilità a rimangiarsi tutto pur di rimanere a Palazzo Chigi. Un discorso di cui Scanzi non sembra aver colto il merito, mentre molto è stato colpito dal fatto che, nel pronunciarlo, Meloni non abbia nascosto la sua indignazione: “Se fosse lì da voi in studio le chiederei di urlare un po’ di meno quando è alla Camera”, ha detto Scanzi.
I toni di Meloni alla Camera irritano Scanzi
L’osservazione deve essergli parsa così acuta che Scanzi ne ha anche prodotto una clip, rilanciata sulla sua pagina Facebook. “Ma perché la Meloni urla sempre? Cosa sono questi toni costantemente sguaiati? E basta, via”, ha scritto a commento del video, nel quale ha postato anche l’immancabile link al libro. Nel filmato, oltre al suo intervento a Otto e Mezzo, Scanzi ha anche montato un passaggio dell’intervento di Meloni, nel quale effettivamente la leader di FdI alza il tono della voce. “Stamattina io mi sono vergognata per lei”, dice rivolta a Conte la leader di FdI, che poi prosegue ricordando che “l’Italia ha bisogno di visione, di forza di coraggio. Ha bisogno di qualcuno che abbia la capacità di indicare la rotta. Di dire che, sì, il vento è agitato e il mare è in tempesta, e qualche volta dovremo stare sotto coperta. Ma quei sacrifici alla fine ci porteranno in un porto sicuro e tornerà il sole”.
Il video dell’ennesimo autogol
“Questo – dice ancora Meloni – non lo può fare lei. Lei, se avesse a cuore il destino di questa nazione, si sarebbe già fatto da parte. Perché adesso è un altro tempo. È il tempo della libertà, è il tempo dei patrioti, è il dell’orgoglio. È il tempo di un’Italia che torna a camminare, di un’Italia con una classe politica all’altezza della sua grande storia, che voi non rappresentate”. Si tratta delle parole conclusive e di uno dei passaggi più intensi del discorso di Meloni alla Camera, ma Scanzi, evidentemente, non lo coglie. A chiusura della clip, infatti, il giornalista monta il commento fatto a Otto e Mezzo. “Si chiama Montecitorio, si chiama Camera, non si chiama mercato del pesce e quindi urlare meno aiuterebbe”, sostiene Scanzi, evidentemente non cogliendo neanche che quella indignazione è la stessa che prova la maggior parte degli italiani. Forse perché troppo impegnato a compiacersene. “Scanzi definitivo sul delirio della Meloni”, scrive sul suo stesso video, segnando l’ennesimo autogol.