
“Il fatto non sussiste”: assolta con formula piena Gabriella Alemanno. L’accusa era abuso d’ufficio
È stata assolta con formula piena Gabriella Alemanno. “Il fatto non sussiste”, ha sentenziato il giudice. Dopo 7 anni dai fatti, dunque i giudici hanno totalmente scagionato l’ex vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate dall’accusa di aver dato un “aiutino” a un’amica perché ottenesse un pagamento dilazionato.
Gabriella Alemanno assolta con formula piena
Il rinvio a giudizio di Gabriella Alemanno, sorella dell’ex sindaco, fu con l’accusa di abuso d’ufficio in concorso. Secondo l’accusa, ai tempi in cui era all’Agenzia delle Entrate, era intervenuta per fare in modo che una sua amica potesse ottenere una dilazione nel tempo del pagamento di due cartelle esattoriali, che avrebbero comportato anche il blocco dello stipendio.
Le parole dell’avvocato
“Sono convinto che il reato non sussista. Sviscereremo e chiariremo tutta la vicenda nel dibattimento, analizzando tutta la pratica che comunque Alemanno disconosceva”, disse ai tempi del rinvio a giudizio l’avvocato Salvatore Sciullo, difensore di Gabriella Alemanno. Oggi il Tribunale di Roma gli ha dato ragione, assolvendo Gabriella Alemanno, nel frattempo diventata direttore regionale della Campania.