Il “Financial Times” strapazza Conte: «Il premier italiano? Un oscuro professore di diritto»
La lettura dei giornali regala a Conte un day after ancor più doloroso, se possibile, del d-day segnato dall’apertura della crisi da parte di Matteo Renzi. Roba che neppure il consueto editoriale di Travaglio sul giornale albo pretorio del governo riesce a lenire. I retroscena sono pressoché unanimi nel tradurre il colloquio di ieri mattina del premier con Mattarella come una sorta di lezione sulle più elementari regole della politica. Al presidente non era sfuggita la velina made in Casalino che il giorno precedente attribuiva a Conte propositi bellicosi verso il leader di Italia Viva. Quel «se Renzi rompe, mai più con lui», piombato in piena trattativa, è apparso al Quirinale una sgrammaticatura da matita blu. «Era un atto difensivo», ha provato a schermirsi Conte. Ma la toppa si è rivelata peggiore del buco.
Conte premier per disgrazia ricevuta
Già, solo un politico improvvisato poteva immaginare di bypassare le liturgie parlamentari con le suggestioni del codice Rocco (inteso sempre Casalino) o con le tentazioni dello schema Travaglio. Miles Johnson, corrispondente dall’Italia del prestigiosissimo Financial Times, ha definito Conte come «an obscure law professor» («un oscuro professore di diritto»), dove è chiaro che quel che conta, più che la cattedra, è l’aggettivo. Se in Italia facciamo ancora finta di non accorgercene è solo perché il virus fa più paura dell’inesperienza del premier. Infatti, marciano sottobraccio: senza il primo non avremmo neanche il secondo. Premier, insomma, per disgrazia ricevuta.
Ma non è detto che vinca Renzi
«Il re è nudo», ha scritto qualcuno. È vero, ma la partita è tuttora in corso. E Giuseppi Conte eccelle in sopravvivenza. Muore ogni volta un po’ per poter vivere. È stato “vice” dei suoi due vice nel governo giallo-verde per poi assurgere, a colpi di Dpcm, a capo unico dei giallorossi. Una metamorfosi che ha allarmato Renzi fino a fargli scatenare la crisi più impopolare e incomprensibile di sempre. E a sfidarlo nel più improbabile dei derby, quello tra politico vs impolitico. L’esito, tuttavia, non è scontato. Anzi, nulla esclude che l’obscure professor possa avere la meglio sulla più bella promessa non mantenuta della politica italiana.