Il partito di Conte? Ruberebbe voti a Pd e M5S. Nessun danno per Lega e Fratelli d’Italia
Cosa succederebbe se la crisi di governo portasse a nuove elezioni? Un sondaggio Emg, realizzato per Cartabianca, ipotizza due scenari e in uno dei due entra in gioco un ipotetico partito di Giuseppe Conte. La Lega resterebbe comunque il partito preferito dagli italiani con il 24% dei voti senza il partito di Conte e con il 23% se invece ci fosse. Con il 19,8% il Pd sarebbe la seconda forza del Paese (otterrebbe un -3.3% nel caso in cui il premier dimissionario fondasse il suo partito). Al terzo posto nelle preferenze ci sarebbe Fratelli d’Italia, che subirebbe una variazione dello 0.3% se Conte scendesse in campo (16% contro 16,3%) .
Sondaggio, il partito di Conte al quarto posto
Con un 10,2% di preferenze al quarto posto si piazzerebbe il partito di Conte nel caso in cui il presidente del Consiglio dimissionario decidesse di fondarlo. In questo scenario sarebbe il Movimento 5 Stelle a subire la maggiore perdita di consensi scendendo sotto il 10%: ovvero otterrebbe 8,7 perdendo quindi il 5,1% rispetto alla situazione attuale. Seguirebbe Forza Italia (7,7% senza Conte, 6,8 con). Tra le altre formazioni, Italia Viva è data al 4% (3,9% con Conte), Azione al 3,4% (3,2% con Conte)) e Liberi e Uguali al 2,7%.
I precedenti sondaggi
Già nei giorni scorsi c’erano stati altri sondaggi su quanto potrebbe valere il partito di Conte e al di là delle previsioni più ottimistiche emergerebbe che sempre lo stesso dato: a votarlo sarebbero elettori di Pd e M5S. Antonio Noto direttore di Noto Sondaggi, sulla Nazione qualche giorno fa ha fatto una previsione delle intenzioni di voto degli italiani, nel caso in cui prendesse vita il partito di Conte. In caso il presidente del Consiglio formasse una sua lista, ha spiegato Noto, «sarebbe attrattivo senza se e senza ma». Sia dal punto di vista elettorale, che da quello dei rapporti con gli alleati. Conte ruberebbe diversi consensi al Partito Democratico, facendolo passare dal 19,5% attuale al 13%. La lista del premier si ripercuoterebbe anche sul Movimento 5 Stelle, che si vedrebbe strappare un punto percentuale, passando dal 14 al 13%. Mentre Liberi e Uguali perderebbe solo mezzo punto. Il partito di Conte, che varrebbe il 12%, permetterebbe alla coalizione di crescere di più sette punti. Ma non riuscirebbe a battere il centrodestra, che supererebbe il 50%.