La maturità è la prima vittima della crisi di governo. Azzolina si è scordata dell’esame
La maturità è la prima vittima della crisi di governo. Sembrava una questione di pochi giorni, invece, la crisi fa slittare l’ordinanza sulla maturità 2021. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intanto ha ascoltato tutte le componenti della scuola, docenti, studenti e genitori, attende gli sviluppi del quadro politico. La data del 31 gennaio per il decreto con le materie della seconda prova, per quest’anno scolastico, infatti, non è prevista.
Maturità, non c’è ancora l’ordinanza ministeriale
A disciplinare l’Esame di Stato la legge di bilancio che prevede che, con una o più ordinanze ministeriali, possono essere disposte specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione. Ordinanza che, in attesa degli sviluppi della crisi di governo, è stata messa in stand-by.
La crisi ricade sugli studenti
Si fa un gran parlare insomma dei limiti della didattica a distanza e dei costi esistenziali della pandemia per gli studenti e poi si ignora il legittimo desiderio dei maturandi di conoscere quale tipo di prova dovranno affrontare. Gli studenti dell’ultimo anno delle superiori conoscono solo le date dell’esame (il 16 e il 17 giugno si terranno le prove scritte), ma ancora non sanno se ci saranno davvero gli scritti o se si dovrà ripetere il format dell’anno scorso, un maxiorale della durata di circa un’ora svolto in presenza.
Azzolina: sarà un esame serio
Le ultime novità dal ministro Azzolina risalgono allo scorso 20 gennaio quando la responsabile del ministero di Viale Trastevere disse che “l’esame di Stato dovrà tenere conto dell’anno in corso, e sarà comunque un esame serio, completo e capace di offrire un quadro adeguato delle competenze degli studenti”. Dopo di che tutto tace.