Lady Mastella, patetico show tra urla e gaffe: elogia Salvini per attaccare la Meloni…

19 Gen 2021 15:39 - di Stefania Campitelli

Lady Mastella perde il suo stile made in Ceppaloni. Le succede alla prova del fuoco a Palazzo Madama. Dove i voti per tenere in sella Conte ancora ballano. Nel dubbio sull’esito Sandra Lonardo mena.

Lady Mastella perde le staffe. E attacca Giorgia Meloni

Nel suo intervento che annuncia il sì alla fiducia, la senatrice del gruppo misto punta il dito inanellato contro  Fratelli d’Italia. Dopo essersi risentita per le ‘malelingue mediatiche. ‘I bugiardi di mestiere, i ventriloqui della malafede’. Oggi gioca la carta del veleno. E della difesa familiare.

Non le vanno già le Mastella airlines

Non le vanno giù le parole pronunciate in aula da Giorgia Meloni sulle Mastella airlines. E va all’attacco. “All’onorevole  Meloni, che ha parlato, con disprezzo, di una linea aerea della famiglia Mastella, voglio ricordare che utilizzò il confortevole aereo di Scilipoti. Per conservare il suo posticino di ministro nel governo Berlusconi”. E lo dice urlando.

L’elogio dei responsabili: Salvini e Renzi

Un’incredibile dimenticanza – secondo la Lonardo. Che tenta di infangare il curriculum inattaccabile dell’ex enfant prodige della destra. Oggi la leader più amata dagli italiani. Ispirata forse dal coniuge, la senatrice fa l’elogio dei responsabili. Tra i quali svettano Salvini e Renzi. Il trasformismo, cronico vizio italico, diventa un esempio di raro coraggio. Difficile collocare, in questa narrazione, la leader di Fratelli d’Italia. Che ieri ha ‘asfaltato’ l’avvocato Conte. E che ha osato ironizzare sulla stampella mastelliana offerta al premier.

La senatrice del gruppo misto gioca la carta del veleno

 “Mai nella vita, avrei immaginato di fare oggi l’elogio del senatore Salvini. E  del suo coraggio della responsabilità”. Sono le prime parole di lady Mastella. Una moral suasion? Crede forse di convertire sulla strada contiana qualche leghista? No. Salvini le serve per mettere zizzania nel centrodestra. E per provocare. “Gli do atto che riuscì a rompere il patto di solidarietà con Fratelli e con Forza Italia. E  fece da costruttore”. Uno statista.

Il coraggio della responsabilità. Evviva ‘i costruttori’

“Si disse, da sinistra, che l’operazione era trasformista. E lui somigliasse molto a Mastella. Che tanto aveva criticato”. Ingrati. Ignoranti “Anche allora – ricostruisce l’ex presidente del consiglio regionale della Campania-  il Paese rumoreggiava. E la collera montava contro le istituzioni. Ecco, con un colpo di genio, salire sul palcoscenico un protagonista indiscusso, Matteo Renzi. Eletto col Pd, lascia il partito. Ne fonda uno suo e realizza un capolavoro politico”.

Non chiedo niente in cambio. Nessun ministero

Voilà. Un altro costruttore. “Che, ‘con il coraggio della responsabilità’, mette assieme Guelfi e Ghibellini”.  Meglio glissare sulle responsabilità attuali del rottamatore. Ora la parola d’ordine è salvare il soldato Conte. “La mia responsabilità – conclude – non chiede nulla in cambio e non chiederà nulla”. Nessun ministero, dice la Sandra, “sono già ministra della mia famiglia”. Vedremo.

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