Le ministre renziane sedute accanto al capo in silenzio. I fan di Conte montano la polemica sessista
“Se ci vogliono non è che ci prendono come segnaposto. Quando ci mettiamo a lavorare non ci facciamo prendere in giro”. Lo dice Matteo Renzi presentando le dimissioni delle ministre di Italia Viva Elena Bonetti e Teresa Bellanova. E poi scandisce: “Bellanova e Bonetti non sono e non saranno mai dei segnaposto…”.
Lucarelli: le ministre di Renzi non dicono una parola
Una battuta che viene subito intercettata dai fan di Giuseppe Conte che la rilanciano facendo notare che Renzi non ha lasciato alle due ministre neanche il compito di presentare da sole le proprie dimissioni. Lo ha fatto lui per loro. Le punturine di spillo giungono subito da Selvaggia Lucarelli, che sul Fatto impallina chiunque osi criticare le gesta del premier. “Renzi – scrive velenosa Selvaggia Lucarelli su Twitter – ha appena detto che le due ministre non possono fare il segnaposto nel governo. Nel frattempo da 1 ora non hanno detto una parola, mentre fanno da segnaposto accanto a lui”.
Lerner: cattivo gusto non fare comunicare a loro le dimissioni
Segue la critica di un’altra giornalista, Antonella Rampino: “Bellanova non è un segnaposto, nessuno le farà fare mai il segnaposto, dice Renzi mentre da mezz’ora sta facendo fare a Bellanova il segnaposto”. Per finire con Gad Lerner: “Neanche il buon gusto, l’osservanza delle regole istituzionali o, se preferite, la cavalleria di lasciare che fossero le “sue” due ministre a comunicare le proprie dimissioni, ha avuto Matteo Renzi “. Ma si tratta appunto di minutaglie rispetto alla crisi politica che si è aperta e nella quale il metodo di governo sperimentato da Giuseppe Conte è stato messo duramente sotto accusa. Ma il punto è: è più sessista Renzi che non fa parlare le ministre o i fan di Conte che le usano per fare polemica contro l’avversario numero 1 in questa fase?