Letizia Moratti “sputtana” Speranza: pretendeva dicessimo che era un nostro errore

23 Gen 2021 20:58 - di Paolo Lami

“Se siamo diventati zona arancione è solo perché noi abbiamo sollevato un problema, perché abbiamo chiesto una sospensiva di un’ordinanza che non ci è stata data. Perché con lealtà e correttezza abbiamo instaurato un dialogo con i tecnici del Ministero a seguito del quale il ministro ha confermato che la Lombardia non è zona rossa. Ma pretendeva che noi dicessimo che era un errore nostro: non è stato un errore nostro“: Letizia Moratti, vicepresidente di Regione Lombardia e neo-assessore al Welfare attacca frontalmente il ministro della Sanità, Roberto Speranza per l’errore sui dati che ha portato la Lombardia per una settimana in zona rossa.

“I dati che noi abbiamo mandato erano corretti. Non abbiamo potuto accettare, per la dignità della Regione e per quello che l’impatto di essere zona rossa ha comportato per la cittadinanza lombarda”, spiega la Moratti durante una conferenza stampa sul pasticcio della zona rossa per colpa del governo Conte.

“Io mi sono insediata da una decina di giorni. E mi sono accorta, da subito, che c’erano dei dati non coerenti – ricostruisce la Moratti. – In pratica mi risultava che il ministero della Salute non avesse valutato adeguatamente i dati inviati dalla Regione. E che quindi diventava necessario un confronto. E, per questo, avevo chiesto una sospensione dell’ordinanza di 48 ore per un confronto leale, tecnico, sulla zona rossa”.

Ma la lealtà è stata solo a senso unico. Perché Speranza, anziché ammettere l’errore, ha fatto finta di nulla.

”Dal ministro non abbiamo avuto nessuna risposta, anzi ha confermato che l’ordinanza era in vigore”, spiega Letizia Moratti ricostruendo, così, l‘inserimento errato della Lombardia in “zona rossa”.

“Solo dopo una settimana essere stati messi erroneamente in zona rossa, il governo ha capito. E ha accettato le nostre ragioni. E siamo diventati zona arancione“, aggiunge la Moratti. Che ricorda come questa scelta ha comportato “un danno enorme“.

In questo senso, “sarebbe bastata la volontà del ministro di sospendere l’ordinanza per 48 ore. In quelle ore avremmo capito”. Ma così non è stato.

”Riteniamo profondamente ingiusto che il ministro e il governo vogliano ribaltare sulla Regione Lombardia un errore che della Regione Lombardia non è. Continueremo con la leale collaborazione. Ma – avverte la Moratti – continueremo anche a far rispettare la nostra dignità e quella dei nostri concittadini”.

 

 

 

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