Mastella e Calenda, scambio furioso di insulti. “Pariolino”. “Sensale”. E Clemente fugge via

17 Gen 2021 15:54 - di Riccardo Angelini
Mastella Calenda

Tra Mastella e Calenda ancora uno scambio feroce di battute e insulti. Il tutto avviene nello studio di Lucia Annunziata, alla trasmissione “Mezz’ora in più” su Raitre. In collegamento c’è Clemente Mastella che dà addosso a Matteo Renzi ma anche a Carlo Calenda il quale ha rivelato una telefonata imbarazzante. Mastella gli avrebbe infatti offerto a nome del Pd il sostegno alla candidatura a sindaco di Roma in cambio del suo appoggio a Giuseppe Conte.

L’imbarazzante telefonata di Mastella a Calenda

Una rivelazione che testimonia quanto stia diventando indecente il suk che si è scatenato attorno alla figura di Conte dopo lo strappo dei renziani. In tv Mastella, che da questa storia esce con l’immagine demolita, non si lascia scappare l’occasione di insultare Calenda: “Spero per i romani che Calenda non diventi sindaco di Roma. Calenda è un burinotto, pariolino e figlio di papà. Non sono io che offendo lui ma è lui che ha offeso me”.

Calenda chiama la Annunziata e Mastella fugge via

A quel punto Calenda telefona per un confronto ma appena Lucia Annunziata annuncia la chiamata inattesa Mastella preferisce fuggire via e abbandonare il collegamento: “Non ho nessuna voglia di confrontarmi con Calenda, buon pomeriggio!”.

Calenda: Mastella è un sensale, cerca voti a nome di altri

La parola passa dunque a Calenda che non è certo parco di insulti verso il sindaco di Benevento. “Io Mastella non lo conoscevo, ho riportato il fatto che mi ha chiamato per dire che se avessi fatto votare la fiducia a Conte il Pd mi avrebbe appoggiato come sindaco di Roma. Si tratta di un sensale, cercava voti a nome di altri, una pratica indegna”.

Chi ha incaricato Mastella di fare queste promesse?

Il leader di Azione ha quindi spiegato: “Era giusto che gli italiani, il Pd e il governo, sapessero che un figuro del genere si aggira dicendo queste cose alle persone. Mi piacerebbe sentire dal Pd e dal governo se era incaricato di fare queste promesse, io non lo credo. Ha fatto una telefonata da venditori da elenco telefonico“.

 

 

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