“Nel 2021 la Cina farà man bassa dei gioielli italiani”. La denuncia di Pedrizzi su “Intervento nella società”

2 Gen 2021 13:15 - di Leo Malaspina

“Ad oggi sono oltre settecento le imprese italiane controllate da trecento gruppi cinesi o di Hong Kong (quasi tutti a capitali cinesi). Dal duemila i gruppi dei due Paesi hanno investito in Italia 16,2 miliardi di euro, terza piazza in Europa dopo Gran Bretagna e Germania, il giro d’affari delle società italiane controllate da soci cinesi e di Hong Kong è di 22 miliardi, i dipendenti sono 32.600. E non abbiamo visto ancora tutti gli effetti degli accordi del “memorandum” che il governo Conte ha sottoscritto con i rappresentanti della Repubblica cinese. Il 2021 vedrà la più vasta campagna di shopping internazionale degli ultimi 20 anni. I grandi gruppi faranno a gara per accaparrarsi le eccellenze made in Italy…”. La durissima denuncia sulla prossima colonizzazione cinese dell’Italia del senatore Riccardo Pedrizzi apre, con un editoriale, l’ultimo numero del 2020 del trimestrale “Intervento nella società”, in edicola, in libreria e sul web all’indirizzo http://interventonellasocieta.altervista.org/.

La Cina, gli Usa e la difesa dei cristiani nel mondo

Il tema del Covid e l’influenza della Cina nel mondo, anche alla luce della pandemia, trovano grande spazio nella rivista, così come ampie analisi di politica estera sugli scenari internazionali del 2021 con interviste a tre ambasciatori.

Tra gli articoli presenti nella rivista diretta da Riccardo Pedrizzi una lunga intervista a Tspvinar Hambardzumayo, ambasciatrice dell’Armenia in Italia, che denuncia il rischio di persecuzione dei cristiani nel suo Paese. All’interno della rivista, anche valutazioni approfondite sul nuovo rappporto tra Italia e Usa dopo l’elezione di Biden, l’analisi del quadro politico in Ungheria sui temi della famiglia con l’ambasciatore ungherese, la Brexit, la crisi economica, gli errori del governo Conte, un focus su Adriano Olivetti con l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede e un parere autorevole di Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, sul ruolo dei cattolici in politica, che esclude la necessità di un partito ma non quella di “forme organizzate di presenza, di proposta e di pressione dei cattolici”.

“ Bisogna riannodare quei fili spezzati che hanno intaccato il rapporto di fiducia tra cittadini e rappresentanti politici, perché senza partecipazione e rappresentanza non c’è democrazia. È un percorso che prescinde dalla nascita di un partito, ma attiene alla nostra capacità di riscrivere il significato dell’impegno e di educare le persone, soprattutto i giovani, alla passione per la politica”, scrive Beretta.

Le denunce di Riccardo Pedrizzi nel 2020

 

 

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