“Non ci piace”: i renziani preparano il colpo di grazia a Conte, mercoledì la “sfiducia” a Bonafede?
“La prossima settimana vediamo cosa ci verrà a dire il ministro Bonafede, ma sa già cosa pensiamo della sua riforma: nulla di buono“. Davide Faraone, capogruppo al senato di Iv, alla radio svela in mattinata il retroscena del trappolone che i renziani preparano a Conte su Radio Capital. “Sulla riforma della giustizia di Bonafede non pensiamo nulla di buono….”, avverte, in vista di mercoledì. Meno otto alla conta.
Mercoledì il voto su Bonafede che può far cadere Conte
Il giorno della verità è fissato per il 27 gennaio, quando alla Camera, e il giorno stesso o al massimo quello successivo, la maggioranza “rabberciata” di Conte dovrà mostrare i muscoli, e i numeri, per approvare la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Con i renziani pronti ad affossare il governo votando no, stavolta, non astenendosi: un no che nonostante non sia agganciato alla richiesta della fiducia, potrebbe dare il colpo di grazia definitivo al governo Conte. Renzi ha già schierato Iv per il No e il centrodestra spera di saldare al Senato i suoi 140 voti ai 16 ‘superstiti’ di Iv, per battere il governo, confidando sul fatto che martedì l’asticella si è fermata a 156 e che la maggioranza non può sempre fare affidamento sulla presenza dei senatori a vita. Non accadrà, ribattono dal governo, mentre i pontieri proseguono il lavoro per allargarle. Ma intanto in quasi tutte le commissioni Iv tiene in scacco la maggioranza e invece se nascesse un nuovo gruppo sarebbe possibile un riequilibrio dei componenti.
I renziani non abbassano la guardia
Matteo Renzi martedì sera, subito dopo il voto del Senato sulle comunicazioni del premier Conte, aveva detto di sentirsi libero dal vincolo di maggioranza e aveva annunciato il no di Iv alla relazione sulla Giustizia, che andrà in Aula mercoledì prossimo, 27 gennaio. “Attendiamo di leggere la relazione prima di dare un giudizio compiuto”, specifica oggi il vice presidente dei senatori di Italia viva Giuseppe Cucca a proposito della relazione sulla Giustizia di Alfonso Bonafede. E il diretto interessato, che rischia di trascinare con sè l’intero governo?
“Non commento le parole del senatore Renzi, che ormai non perde occasione per parlare di me. Mi limito a osservare che, nonostante Renzi parli sempre di contenuti e di merito dei temi, ha preannunciato il voto contrario a una relazione che non ha ancora letto. Il paradosso, fra l’altro, è che la Relazione verterà anche su quello che è stato fatto dal governo in tema di giustizia nel 2020 insieme a Italia Viva”, ha detto ieri il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dimenticando di ricordare che già qualche mese fa il governo aveva rischiato di crollare sulla sua riforma della prescrizione.
L’accerchiamento dei parlamentari di Italia Viva…
L’accerchiamento sui gruppi Iv intanto continua. Continuano ad essere dati in bilico almeno due senatori, i ‘soliti’ Eugenio Comincini e Leonardo Grimani. Del primo, già ieri, si dava per certa la formalizzazione dell’addio a Iv. Ma ancora non è arrivata. Tra gli ‘attenzionati’ anche Anna Maria Parente, Mauro Marino (positivo al Covid e assente in questi giorni), si parla anche Giuseppe Cucca. “Tanti che vedono i loro nomi sui giornali, chiamano per dire che non è vero”, dicono dal quartier generale renziano. Ma c’è anche la consapevolezza che l’idea di finire all’opposizione con Matteo Salvini crei non poche perplessità.
E ci sarebbero anche deputati (oltre a Vito De Filippo e Michela Rostan già usciti) in riflessione, tra questi viene dato Massimo Ungaro. Oggi è circolata anche la voce di un possibile addio di Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze, esperto ai tavoli economici e ‘alfiere’ del Mes. “Ma figuriamoci”, si taglia corto da Iv.
Quanto al crescente tam tam sul voto anticipato nel caso in cui non riuscisse l’operazione allargamento della maggioranza, da Iv si fa notare che solo fino a qualche giorno fa dal Pd si definiva un “errore imperdonabile” scivolare verso le elezioni. Intanto stasera alle 22 Renzi riunirà i parlamentari su zoom per “fare il punto della situazione”, si spiega.